Giù al Nord, tra secessione e recessione
Quest'oggi a Varese è in programma un incontro voluto dal Partito Democratico per preparare la campagna pre-elettorale (ancora più importante della stessa campagna elettorale) per provare a cambiare la politica, partendo dal Nord.
Organizzatore dell'evento è il Consigliere Regionale Pippo Civati.
Leggiamo dal suo blog:
Proponiamo un contratto a progetto, come quello che due anni fa lanciammo con Andiamo Oltre, da Milano (era l’aprile 2010). Un impegno che ci coinvolga tutti, nei prossimi mesi, per raccogliere idee e proposte, buone pratiche e soluzioni amministrative e legislative, da condividere in tutte le realtà amministrate dal centrosinistra.
Lontani dalle ‘sirene’ del Po, dalla mitologia di questi anni, dalle contraddizioni che durano ancora di chi doveva fare sfracelli e ha fatto poco o nulla. Attenti a quella concretezza che non c’è stata, ed è stata anzi tradita da chi la proclamava ai quattro venti. Cercando di ascoltare non solo Alberto da Giussano, ma anche Stefano da Solbiate, Maurizio da Bergamo e chi vive e opera nel Nord (e non solo).
Con la necessaria apertura alla società, e con molta umiltà, perché la rabbia nei confronti della politica è forte.
Promuoviamo un viaggio attraverso le zone industriali e produttive, come provammo a fare nel 2008 e nel 2009, quando la crisi sembrava ancora passeggera, ma solo per chi ci governava. All’insegna di una sinistra che tenta l’impresa di parlare alle imprese, al mondo della produzione e del lavoro. Un viaggio attraverso il Nord, senza retorica, senza proclami, senza propaganda, ma con la convinzione che la crisi profonda della politica e della rappresentanza si possa affrontare solo con promesse chiare e un lavoro costante e capace di cambiare il punto di vista sulla nostra Regione (che pare averne molto bisogno) e non solo.
Sarà un lavoro collettivo, un think tank con le ruote, un centro studi all’aria aperta. Un grande passaparola (e passaproposta) per cambiare in profondità la politica in Lombardia e nel Paese, che si concretizzerà in una grande raccolta di ‘soluzioni’, per lanciare la sfida regionale e nazionale, perché non abbiamo un’idea esclusiva del Nord, ma lo pensiamo come grande motore dell’economia e insieme del cambiamento del Paese.
I siti di riferimento sono www.onthenord.com e www.prossimaitalia.it.
L’indirizzo email è onthenord@gmail punto com. Su Twitter hashtag: #giùalnord
Gli ambiti di lavoro e le proposte da cui partiamo sono:
1. Abolire il listino dal sistema elettorale regionale, come il Pd ha già proposto in Regione Lombardia.
2. Introdurre per legge il limite dei mandati per consiglieri, assessori e presidente della giunta regionale.
3. Dare l’avvio a un sistema di OpenData a ogni livello dell’amministrazione pubblica, perché la trasparenza vale molto, sotto il profilo morale ed economico. Associare a questo impegno una grande campagna per la legalità e per il contrasto della corruzione, anche tra privati.
4. Ridurre il consumo di suolo con precise indicazioni nella normativa urbanistica regionale, come ha già fatto la Regione Marche, puntando anche a un nuovo orientamento in campo edilizio e ambientale.
5. Introdurre un sistema di controllo degli appalti, superando la logica del massimo ribasso, introducendo la tracciabilità del movimento terra e adottando misure analoghe a quelle proposte dal Comune di Merlino (Lo) e del protocollo tra Libera e il Comune di Milano.
6. Introdurre una tassazione che gravi sui grandi patrimoni e sui capitali immobilizzati che consenta di diminuire le tasse su chi produce (un fisco che passa dai mobili agli immobili, nella proposta di Filippo Taddei).
7. Rilanciare gli strumenti di emersione del lavoro nero e combattere l’evasione fiscale, restituendo – in termini fiscali – ai contribuenti onesti quanto recuperato dall’evasione. Senza tesoretti, e con una riduzione progressiva della spesa pubblica. Con il concorso degli enti locali, come ha inziato a fare il Comune di Milano.
8. Procedere a una formigoning review, a cominciare dalle spese per le consulenze e per la comunicazione, dal sistema delle partecipate e dal controllo.
9. Rendere obbligatoria la gestione associata dei servizi per i Comuni più piccoli (al di sotto dei 5000 abitanti), promuovendone al contempo la fusione e l’aggregazione e l’adozione di strumenti di pianificazione sovracomunale (come accade per il piano regolatore di Imola e dei Comuni circonvincini).
10. Insistere per una riforma del patto di stabilità, che liberi risorse sulla parte in conto capitale dei bilanci degli enti locali, finalizzati a interventi in determinati ambiti.
11. Individuare le migliori soluzioni possibili per dare sostegno al credito e migliorare l’accesso per chi lavora e produce.
12. Nella Pubblica Amministrazione, all’insegna dell’efficienza e della qualità dei servizi, riformare il meccanismo automatico del progresso di carriera per anzianità e immaginare la mobilità in modo nuovo e ripensato, perché siano coperti tutti i punti nodali dei servizi ai cittadini e al mondo produttivo.
Ed è solo l’inizio. Buon viaggio.
DoppiaM