Baraggia: il progetto, la commissione di inchiesta, la trasparenza


Uno dei temi che certamente ha segnato l'attività politica del 2011 a Brugherio è stato quello relativo al progetto urbanistico di Baraggia, con l'attività della commissione di inchiesta e la mancata trasparenza, nei confronti dei cittadini, sulle conclusioni della stessa commissione, dato che in consiglio comunale PdL e Lega hanno detto NO alla richiesta del PD e della Lista Chirico di pubblicazione della relazione finale, mentre l'IDV si è astenuta.

Proprio l'IDV, nei giorni successivi, nel tentativo di giustificare il suo voto di astensione, ha nuovamente tirato in ballo il PD.

Servono, quindi, alcune precisazioni.

IL PROGETTO URBANISTICO A BARAGGIA

E' bene chiarire che l'area non era destinata a verde, ma vantava un diritto di costruzione di 49.000 metri cubi di capannoni per insediamenti di tipo terziario-produttivo. Questa previsione è stata trasformata in edificazione residenziale per 39.000 metri cubi, con un abbattimento di 10.000 mc di costruito: l'area che rimarrà libera sarà ceduta per la gran parte al Comune, con destinazione a verde pubblico.L'edilizia prevista sarà al 50% edilizia libera ed al 50% edilizia convenzionata: saranno case per i giovani brugheresi che non possono accedere ai prezzi del mercato libero.

Quella trasformazione prevede inoltre:
- la realizzazione di un tratto di strada, richiesto dai residenti da molti anni, che collegherà direttamente via degli Artigiani con il tratto finale di via S.Margherita, eliminando il problema della strettoia che crea attualmente pericolo per la sicurezza dei pedoni;
- nuove piste ciclopedonali lungo tutto il tratto interessato di via S.Margherita e ripristinati i sentieri che la collegano a via S.Francesco e via Talete;
- la sistemazione della stradina di accesso al Parco di Villa Brivio, con la relativa adeguata illuminazione;
- l'ampliamento della scuola Manzoni con ulteriori aule di scuola primaria, materna e laboratori per potenziare l'offerta formativa per un costo di circa 1.700.000,00 euro;
- lo smantellamento definitivo dei container attualmente esistenti in quella zona

Va anche ricordato, infine, che l'attuazione di questo progetto stava nel programma elettorale della coalizione del centrosinistra, quindi era stato anche sottoscritto dall'IDV.

LA COMMISSIONE DI INCHIESTA, LA TRASPARENZA

Abbiamo scritto più volte, su questo blog, della questione Baraggia, del nostro voto favorevole all'istituzione di una commissione di inchiesta, della nostra proposta di rendere pubblico, da subito, il contenuto della relazione finale della conclusione.

Invece la trasperenza non è possibile, perchè il PdL, ottenuto il risultato di cacciare il direttore generale, non ha consentito, con il voto della Lega e l'astensione dell'IDV, di dare seguito agli altri impegni che la relazione individuava, compreso quello della pubblicazione dell'esito.

L'imbarazzo dell'IDV è dunque comprensibile, dovendo giustificare la sottoscrizione di una mozione di sfiducia, su carta intestata del PdL, che ha chiaramente utilizzato solo una parte degli esiti della commissione di inchiesta. Ottenuto il risultato (cacciare il direttore generale), il PdL ha ritirato la mozione che, a questo punto, per regolamento non poteva più essere votata (e non per decisione del PD, come sostengono i dipietristi locali), e così l'IDV si è trovata nella scomoda posizione, che ora tenta di giustificare, attaccando noi.

Così come l'IDV sa bene che la commissione ha esaminato l'iter del progetto di Baraggia fin dal suo inizio, anche se non era nei compiti fissati dal consiglio comunale, appurando che l'iter è stato amministrativamente corretto e politicamente conveniente per la città.

Quando tutto sarà pubblicabile, sarà anche evidente chi più si è speso, senza successo, per tirare in ballo il PD e l'amministrazione precedente.

Il PD insiste quindi, non avendo nulla da nascondere, con la richiesta di rendere pubblico l'esito della commissione di inchiesta, già da ora. La Procura e la Corte dei Conti faranno i loro passi, ma intanto la trasparenza deve essere assicurata fin da subito.

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