L'importante è fare soldi. A costo di gettare una carriera al vento


C'era un contatto tra l'associazione mafiosa asiatica e la camorra, una sorta dj joint venture che permetteva di scommettere via Internet sui bookmakers di Singapore e di incassare la scommessa in Italia. Un accordo commerciale ed economico che probabilmente si concretizzava anche nello scambio di informazioni sulle partite truccate.

E' quanto riporta il quotidiano La Repubblica.

L'operazione, coordinata dalla procura di Cremona, costituisce la seconda tranche dell'inchiesta "Last bet" che a giugno scorso ha portato in carcere 16 persone tra cui l'ex giocatore della Nazionale, Beppe Signori.

Sotto inchiesta anche tre partite di serie A. La procura sportiva è già al lavoro. Su ogni partita investiti 1,5 milioni di euro

Nell'inchiesta sono entrate infatti ufficialmente quattro nuove partite di serie A, a confermare come il campionato fosse al servizio di un'associazione internazionale a delinquere che, per usare le parole del gip Guido Salvini, agganciava "i giocatori infedeli per trasformare il sistema delle partite in un meccanismo che unisce corruzione e insider trading".

Tutto era stato previsto.

Gli avvenimenti di questi giorni sono raccontati nel libro di Oliviero Beha (editorialista del “Fatto quotidiano”, vicedirettore Rai e autore di trasmissioni televisive e radiofoniche) "Il calcio alla sbarra", pubblicato da Rizzoli.

Lo scandalo del calcio (con tutti i dovuti distinguo) rispecchia in parte la situazione italiana. In un mondo da sempre privilegiato e dove l'etica non è un valore assoluto in questo momento storico la situazione attuale era prevedibile.

L'importante (e qui la politica insegna) è fare soldi.
A costo di gettare una carriera al vento

DoppiaM

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