Il progetto del Pd


Tre anni fa il governo di centrodestra fece il suo esordio spendendo oltre dieci miliardi di euro tra Alitalia, eliminazione dell’Ici per gli immobili di maggior pregio e blocco della tracciabilità nei pagamenti. Il Partito Democratico disse subito che la crisi imponeva invece di spendere quelle risorse per consentire ai comuni di fare un piano di piccole opere che avrebbero dato lavoro e una spinta all’economia e per ridurre il peso del fisco sulle famiglie meno abbienti.

Oggi possiamo dire che il Pd aveva visto giusto e in anticipo. Allo stesso modo da tempo il Segretario Pierluigi Bersani ha avviato la definizione di proposte per una riscossa possibile del Paese, per una ricostruzione democratica e per un nuovo patto per lo sviluppo. Tre assemblee nazionali, innumerevoli incontri di studio e lavoro. Conferenze nazionali tematiche. Dopo oltre un anno di lavoro il Partito Democratico può presentare oggi un quadro di proposte e di posizioni sui diversi temi volte a far uscire il Paese dalle secche in cui l’ha fatto incagliare il centrodestra.

Sarà questo progetto che il PD ha preparato con il metodo della più ampia partecipazione alle decisioni, la base del confronto con le altre forze politiche di opposizione per decidere quale programma certo, credibile ed esigibile, proporre agli italiani in alternativa al governo del centrodestra.

Ecco quindi in sintesi riportate le cinque proposte del partito Democratico tratte dalla lettera inviata dal Segretario Pierluigi Bersani al quotidiano Il Sole 24 Ore.

1. Riforma della Pubblica amministrazione con obiettivi di semplificazione, di risparmio, di efficienza su un arco di temi che va dalle istituzioni alle strutture amministrative, alle autorizzazioni, alle società pubbliche fino alla giustizia civile, passando per i costi della politica.

2.Riforma fiscale con obiettivi stringenti di recupero dell'evasione e di spostamento del carico dalla produzione alla rendita.

3. Liberalizzazioni, con una dozzina di misure capaci di tagliare incrostazioni e favorire lo sviluppo delle attività economiche.

4. Politiche industriali orientate alle reti, alla tecnologia e alla ricerca, all'efficienza energetica, alla dimensione d'impresa, indirizzandole in particolare alle risorse potenziali del Sud.

5. Correzione della manovra economica, fermo il vincolo del pareggio, riducendo iniquità e spinta recessiva, riselezionando sia i tagli di spesa sia il carico fiscale con misure immediate di anticipazione della riforma del fisco, con opportune dismissioni e con ragionevoli interventi sul patto di stabilità e sui pagamenti.

Non è obbligatorio condividere questo nostro giudizio.

"Si chiede tuttavia anche ai nostri avversari o ai nostri antipatizzanti di prenderne buona nota, a futura memoria, così come si sarebbe dovuto fare delle tante cose inascoltate che abbiamo detto in questi anni."

DoppiaM

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