Un Ministro non all'altezza.
Un problema che sta colpendo tutte le aziende del territorio nazionale è la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. Problema che prende il nome di SISTRI.
Cos'è il SISTRI
Il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) nasce nel 2009 su iniziativa del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel più ampio quadro di innovazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione per permettere l'informatizzazione dell'intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania.
In sostanza il SISTRI dovrebbe andare a sostituire il registro di carico e scarico dei rifiuti dove l’azienda ne annotava la movimentazione.
Il Sistema a detta del Ministero doveva semplifica le procedure e gli adempimenti riducendo i costi sostenuti dalle imprese e gestisce in modo innovativo ed efficiente un processo complesso e variegato con garanzie di maggiore trasparenza, conoscenza e prevenzione dell'illegalità.
Fin qui tutto bene. Semplificazione, trasparenza, risparmio.
Dalla pagina ufficiale del sistri inoltre si legge “il Governo ha deciso di varare il SISTRI, un sistema elettronico che consente la tracciabilità dell'intera filiera dei rifiuti speciali, nonché dei rifiuti urbani in Campania, sfruttando le più avanzate tecnologie. D’ora in poi ogni rifiuto speciale potrà essere seguito in qualsiasi fase della filiera produttiva, senza possibilità di occultamento”.
Peccato che dal 2009 Sistri non sia mai partito.
Una intesa per rimodulare l’entrata in funzione del Sistri, raggiunta, fra il Ministero dell’Ambiente e le principali organizzazioni imprenditoriali Confindustria e Rete Imprese ha stabilito una nuova data di partenza: il Sistri entrerà in funzione a partire da fine 2011, inizi 2012.
Il Ministero ha già però ricevuto i fondi stanziati dall’Unione Europea e i soldi già versati dalle aziende per attivare il servizio. Infatti il SISTRI prevede il pagamento di un contributo annuale.
Il SISTRI nel suo parto travagliato ha subito numerosi rinvii e molti pareri sfavorevoli come il «comunicato congiunto» a firma Confindustria, Rete Imprese Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti), Alleanza delle Cooperative Italiane (Agci, Confcooperative, Legacoop), Confapi.; «Le imprese», si legge nella nota, «nel ribadire la posizione già espressa sul sistema Sistri, chiedono al governo di assumere con urgenza la decisione di sospenderne l'obbligatorietà».
Il nuovo sistema è visto in astratto come un fatto positivo, ma per piccole e grandi imprese rimangono necessari ulteriori test adeguati. I malfunzionamenti, del resto, hanno finora riguardato tutta la filiera: produttori, trasportatori e gestori di rifiuti chiamati a far funzionare il Sistri.
Riteniamo prioritario il corretto smaltimento dei rifiuti e crediamo che volerne migliorare la gestione sia assolutamente un fatto positivo.
Ma dal punto di vista tecnico come già espresso in altre occasione riteniamo che il ministro dell’ambiente ci sembra perlomeno inadeguato all’incarico che deve svolgere.
Dal 2009 le aziende aspettano l'informatizzazione dell'intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale.
DoppiaM