2 giugno: le parole di Napolitano

Domenica 2 Giugno 1946.
Il giorno del referendum istituzionale. Gli italiani furono chiamati a scegliere tra monarchia e repubblica. E insieme ad eleggere i componenti dell’Assemblea costituente che dovrà scrivere la nuova Costituzione.

Giovedì 2 Giugno 2011
Un enorme Tricolore sul Colosseo fa da sfondo, a via dei Fori Imperiali, alla sfilata delle bandiere che ha dato il via alla Festa della Repubblica.
In occasione del 150° anniversario dell'Unità nazionale, sono 80 i Paesi che hanno inviato delegazioni in Italia.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano giunto all’Altare della Patria ha passato in rassegna un battaglione interforze schierato in Piazza Venezia, dove diverse centinaia di persone lo hanno a più riprese applaudito.


Il primo messaggio del Presidente della Repubblica è rivolto ai Prefetti italiani: "Può muovere con rinnovato slancio anche il vostro impegno nel garantire la massima coesione tra le istituzioni chiamate ad operare nel comune interesse dello sviluppo economico, sociale e civile in ogni provincia"

"L'ancoraggio al principio di unità e indivisibilità della Repubblica" resta un "punto di riferimento essenziale". 
"Nella ricorrenza della Festa della Repubblica desidero esprimere - vivo apprezzamento per le numerose iniziative promosse sul territorio, con l'attivo contributo delle amministrazioni locali e di altre istituzioni, per celebrare il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia".


"E' motivo di viva soddisfazione il fatto che tali celebrazioni siano caratterizzate da una straordinaria e calorosa partecipazione di cittadini, a conferma - sottolinea Napolitano - dell'esistenza di un forte e diffuso sentimento di unità nazionale, prezioso per suscitare quel nuovo grande impegno collettivo di cui il Paese ha bisogno nell'attuale difficile situazione economica".


"Di qui - afferma il Capo dello Stato - può muovere con rinnovato slancio anche il vostro impegno di Prefetti della Repubblica nel garantire la massima coesione tra le istituzioni chiamate ad operare nel comune interesse dello sviluppo economico, sociale e civile in ogni provincia. E' una garanzia che voi siete in grado di assicurare, nel pieno rispetto, secondo Costituzione, delle direttive di governo, delle autonomie regionali e locali, e delle leggi dello Stato, grazie all'esperienza di cui siete portatori".

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