Una democrazia del dialogo, della collaborazione, della condivisione


Era 16 marzo 1978, giorno della presentazione del nuovo governo, guidato da Giulio Andreotti, quando la Fiat 130 che trasportava Aldo Moro fu intercettata da un commando delle Brigate Rosse all'incrocio tra via Mario Fani e Via Stresa. I terroristi uccisero, in pochi secondi, i 5 uomini della scorta e sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana.

Una delegazione del Partito Democratico, guidata dal Segretario nazionale Pier Luigi Bersani quest'oggi, sarà alle 9.15 in via Fani, per commemorare il 33esimo anniversario del rapimento di Aldo Moro e l’uccisione della sua scorta.

Perchè ricordare Aldo Moro anche dalle pagine di questo blog?

Perchè pensiamo che il messaggio che ci ha lasciato sia ancora attuale
Per la sua straordinaria capacità di guardare “non solo al domani ma anche al dopodomani”.
Il pensiero di Moro è attuale, oggi più che mai, perché Moro è stato capace di cogliere con grande anticipo i tempi nuovi, di indagare le trasformazioni di una società che si avviava a diventare sempre più complessa e quindi difficile da inquadrare con le categorie e i parametri precedenti.

In Moro c’era l'aspirazione verso una democrazia matura, compiuta, una democrazia dell’alternanza, del reciproco riconoscimento tra gli opposti schieramenti politici. Una democrazia del dialogo, della collaborazione, della condivisione.

Perchè quel bel mescolio di realismo e di speranza, può dirci ancora tanto e spronarci a fare del nostro meglio.

DoppiaM

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