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Un autunno "caldo"

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Nino Nespoli (1898-1969) Care democratiche, cari democratici, oggi (l'articolo è stato scritto il 23 settembre, ndr) sono 100 anni dalla nascita di Aldo Moro.  Lo vogliamo ricordare anche nella nostra newsletter, attraverso le belle parole di Sergio Mattarella, nel discorso di oggi: “Il suo drammatico e crudele assassinio ha sottratto alla Repubblica una figura di rilievo centrale. Ripensare compiutamente Aldo Moro, e la sua intera vita, nella sua dimensione umana, in quella culturale, in quella politica e in quella spirituale, costituisce oggi un atto di libertà, una vittoria contro i terroristi e la loro violenza, un risarcimento all’intero Paese”. La settimana è stata molto impegnativa:  lunedì sera si è svolta una molto bella e partecipata riunione dei segretari di circolo e dei comitati del sì, nella quale abbiamo rinnovato l'appello a costituire comitati in tutti i comuni che siano realmente aperti al contributo di persone esterne alla politica, e nelle quali

"Era una notte buia dello stato italiano..."

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Il 9 maggio 1978 , dopo 55 giorni di prigionia, in una Renault 4 rossa parcheggiata in via Caetani,  veniva ritrovato il corpo senza vita di  Aldo Moro , presidente della Democrazia Cristiana, ucciso dalle Brigate Rosse. Nello stesso giorno, a Cinisi, veniva ucciso  Peppino Impastato . Dai microfoni di Radio Aut denunciava quotidianamente gli affari dei mafiosi. E fu proprio il tritolo di Cosa Nostra a dilaniarne il corpo, sui binari della ferrovia di Cinisi, dopo averlo ucciso. Nel 2012,  in occasione della "marcia dei 100 passi",  che ricorda Peppino Impastato, Agnese Moro aveva scritto al fratello di Impastato:  "Mi piacerebbe tanto che un giorno potessimo ricordare i nostri cari non nel giorno della loro morte, ma nel giorno nel quale festeggiamo la nascita della nostra Repubblica, il 2 giugno.  Allora avrebbero davvero il loro posto, che non è quello di vittime, ma quello di costruttori coraggiosi di un Paese in cui ci sia posto posto per tutti, con uguale dig

Non guardate al domani, ma al dopodomani

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Quest'oggi ricorre il 35° anniversario dell’uccisione di Aldo Moro, tra gli artefici più convinti del compromesso storico , da parte delle Brigate Rosse dopo 55 giorni di prigionia. Per ricordarlo vi proponiamo una riflessione di Pierluigi Castagnetti per il quotidiano online Europa Siamo soliti, ormai da 35 anni, ricordare Aldo Moro in due date, il 16 marzo giorno della sua cattura e dell’assassinio dei cinque uomini di scorta, e il 9 maggio giorno del suo sacrificio. In mezzo cinquantacinque lunghi giorni di prigionia in una cella lunga tre metri e larga uno. Mi chiedo perché, almeno per gli uomini della mia generazione, continui la necessità di farne memoria. Penso che la ragione si trovi tutta nel presente. In una delle 97 struggenti lettere dalla prigionia che conosciamo vi è una drammatica promessa da molti vissuta come una maledizione: «Io risarò ancora come un punto irriducibile di contestazione e di alternativa». Contestazione e alternativa. Quante volte nei momenti

16 marzo 1978, il buio di giorno

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La mattina del 16 marzo 1978, l'auto dell'onorevole Aldo Moro venne intercettata e bloccata in Via Mario Fani a Roma da un nucleo delle Brigate Rosse. Tutto accadde in pochi secondi. I terroristi aprirono il fuoco sulle macchine di Moro e della sua scorta, uccidendo i due carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci e i tre poliziotti Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi. Aldo Moro venne sequestrato e tenuto prigioniero per 55 giorni prima di essere trovato morto nel bagagliaio di una Renault 4 in Via Caetani il 9 maggio. Il giorno in cui venne rapito, Moro si stava recando alla Camera dei Deputati per votare la fiducia al nuovo governo guidato da Giulio Andreotti. Ieri con l'omaggio dell'Aula ad Aldo Moro si è aperta  la legislatura DoppiaM

9 maggio 1978

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Il 9 maggio 1978 , dopo 55 giorni di prigionia, in una Renault 4 rossa parcheggiata in via Caetani, veniva ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro , presidente della Democrazia Cristiana, ucciso dalle Brigate Rosse. Nello stesso giorno, a Cinisi, veniva ucciso Peppino Impastato . Dai microfoni di Radio Aut denunciava quotidianamente gli affari dei mafiosi. E fu proprio il tritolo di Cosa Nostra a dilaniarne il corpo, sui binari della ferrovia di Cinisi, dopo averlo ucciso. Oggi, in occasione della "marcia dei 100 passi", che ricorda Peppino Impastato, Agnese Moro ha scritto al fratello di Impastato che "Mi piacerebbe tanto che un giorno potessimo ricordare i nostri cari non nel giorno della loro morte, ma nel giorno nel quale festeggiamo la nascita della nostra Repubblica, il 2 giugno. Allora avrebbero davvero il loro posto, che non è quello di vittime, ma quello di costruttori coraggiosi di un Paese in cui ci sia posto posto per tutti, con uguale dignità e ri

Una democrazia del dialogo, della collaborazione, della condivisione

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Era 16 marzo 1978 , giorno della presentazione del nuovo governo, guidato da Giulio Andreotti, quando la Fiat 130 che trasportava Aldo Moro fu intercettata da un commando delle Brigate Rosse all'incrocio tra via Mario Fani e Via Stresa. I terroristi uccisero, in pochi secondi, i 5 uomini della scorta e sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana. Una delegazione del Partito Democratico, guidata dal Segretario nazionale Pier Luigi Bersani quest'oggi, sarà alle 9.15 in via Fani, per commemorare il 33esimo anniversario del rapimento di Aldo Moro e l’uccisione della sua scorta . Perchè ricordare Aldo Moro anche dalle pagine di questo blog? Perchè pensiamo che il messaggio che ci ha lasciato sia ancora attuale Per la sua straordinaria capacità di guardare “non solo al domani ma anche al dopodomani”. Il pensiero di Moro è attuale, oggi più che mai, perché Moro è stato capace di cogliere con grande anticipo i tempi nuovi, di indagare le trasformazioni di una società

In ricordo di Aldo Moro

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Il 9 maggio 1978, dopo 55 giorni di prigionia, il corpo senza vita di Aldo Moro fu ritrovato nel baule di una renault 4 in via Caetani, una strada di Roma tra Piazza del Gesù e via delle Botteghe oscure, le sedi della DC e del PCI. Una corona d'alloro del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stata deposta questa mattina in via Caetani, a Roma, dove si è recata anche una delegazione del Pd, con la presidente dell’Assemblea nazionale Rosy Bindi, dal senatore Pierluigi Castagnetti e da Stefano Fassina, responsabile Economia della segreteria del partito.