Il pifferaio di Arcore

Silvio Berlusconi, ieri, rivolgendosi ai deputati "finiani":

"Non c'è bisogno di ripeterlo, ma con l'occasione voglio ricordarlo ancora una volta: tutti i nostri parlamentari che, avendo prima deciso di fare parte di un nuovo gruppo, dovessero decidere di restare nel gruppo del Pdl, tutti, nessuno escluso, potranno contare sulla nostraamicizia, sulla nostra solidarietà e lealtà, anche nel momento della formazione delle liste elettorali"

La risposta dei "finiani":

Il Cavaliere ha l’idea fissa della lista. “Mi ricorderò degli amici” ha garantito generosamente ai finiani ribelli, preannunciando un occhio di riguardo in caso di elezioni anticipate.
Non è un bello spettacolo, a essere sinceri. Ed è uno spettacolo che rivela, ancora una volta, un’idea della politica sui generis. Un’idea costruita sulla promessa, sulla fedeltà personale, sul “premio”. Un tempo c’erano i feudi, oggi i posti in lista, ma si direbbe che poco è cambiato.
E adesso, che succederà? I “coraggiosi” (o i “traditori”, a seconda dei punti di vista) rinunceranno alla loro scelta politica, culturale, ideale? Torneranno indietro, all’ovile? Si accomoderanno sulle loro poltrone con su scritto “riservato”? Difficile. Anzi, impossibile.
No, nessuno seguirà il pifferaio di Arcore.

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