Scuola: indietro tutta

Ieri il PD nazionale si è mobilitato per la scuola: moltissimi parlamentari hanno girato l’Italia per incontrare docenti, genitori, studenti, e fare il punto della situazione.

Il risultato? Un bollettino di guerra per il mondo dell'istruzione: i tagli consegnano un'emergenza continua, che l'intollerabile propaganda del governo vuole nascondere a ogni costo.

Con i tagli del governo “torniamo alla povera scuola del dopoguerra, dove un maestro unico dovrà occuparsi dell’istruzione di una classe in cui stanno fino a 30 bambini, con poco sostegno per le condizioni di disabilità, senza bidelli per accompagnarli in bagno o dare da mangiare. Intollerabile sentire la propaganda del Governo e della maggioranza che si ostina a parlare di tagli agli sprechi e di riforme che porteranno la qualità nel nostro sistema scolastico”. E’ quanto dichiara Francesca Puglisi, Responsabile Scuola della Segreteria Nazionale del Partito Democratico, a chiusura della giornata di mobilitazione del Pd a sostegno della scuola.

“La verità – continua Puglisi - è che la nostra scuola torna indietro di almeno 60 anni e si allontana velocemente dall’Europa che chiede al nostro Paese di dimezzare i tassi di dispersione scolastica e di triplicare il numero di laureati entro il 2020. E’ davvero triste in queste ore in cui la manovra colpirà nuovamente i lavoratori della scuola, non sentire proferire verbo da parte della Gelmini, per difendere la delega che le è stata assegnata. Neppure il più sprovveduto assessore del più sperduto comunello, si comporterebbe così”.

I parlamentari hanno visitato centinaia di istituti, da nord a sud del Paese, partecipando ad assemblee pubbliche e volantinaggi da Bari a Torino, Milano, Cremona, passando per Roma e raccogliendo segnalazioni e denunce dei dissesti causati dai tagli del Governo alla scuola pubblica. Alcune situazioni rilevate diventeranno anche oggetto di interrogazioni parlamentari.

I parlamentari sono andati nelle scuole delle principali città ma anche nei piccoli centri dove sono a rischio chiusura interi plessi scolastici e dove stanno crescendo in modo esponenziale le pluriclassi.

I tagli del governo consegnano un'emergenza continua: classi strapiene di alunni, organici insufficienti, taglio drastico del tempo pieno e delle attività extracurriculari, istituti strutturalmente a rischio, gravissime preoccupazioni sotto il profilo dell'edilizia e molto altro ancora. Aumentano in tutt’Italia le liste d’attesa nelle scuole dell’infanzia, poiché il Ministero non concede agli enti locali gli insegnanti per aprire nuove sezioni. La distribuzione dei docenti, infine, è centralizzata e non tiene conto delle reali esigenze delle autonomie scolastiche mentre occorrerebbe seguire un criterio opposto e svincolare dalla burocrazia ministeriale l’assegnazione dei docenti che, per legge, andrebbe attribuita alle regioni.

Post popolari in questo blog

TARI, i conti non tornano

Bugie dalle gambe corte

Torna lo Swap Party