Un segno dei tempi

Che una persona gentile, sensibile ed equilibrata come la Signora Moratti esprima sul tema, sia pure con un linguaggio assai moderato, opinioni molto simili a quelle mie è un ottimo segno dei tempi
Già, ha davvero ragione l’eurodeputato leghista Mario Borghezio. Proprio un segno dei tempi le parole di qualche giorno fa di Letizia Moratti, Sindaco di Milano, secondo la quale "normalmente un clandestino delinque, non ha il lavoro regolare quindi...”
Parole pronunciate durante un convegno all’Università Cattolica dal titolo “Per un'integrazione possibile”. Figuriamoci!

Su tali aberranti affermazioni non si è fatta attendere la replica di Livia Turco, presidente del Forum immigrazione del Partito democratico.

E’ grave che il Sindaco di una importante città, come Milano, pronunci parole così irresponsabili, che finiscono solo per alimentare semplificazioni e paure.
Il clandestino non è una persona che delinque ma è una persona che non ha il permesso di soggiorno. Le persone che delinquono, italiane o meno, devono essere punite. Se così non è dipende dal problema eterno di un sistema giudiziario che non funziona, non dall’immigrazione. La Moratti dovrebbe sapere che, per inefficienza dello Stato, a causa di una legge che si chiama Bossi-Fini tantissimi lavoratori, che sono in Italia anche da 10 anni, che pagano le tasse, che pagano i contributi all’Inps e che fanno i lavori più umili, se perdono il lavoro e non riescono a trovarlo entro 6 mesi diventano clandestini e vengono espulsi”.

Non sono dichiarazioni buoniste, queste di Livia Turco. Ma dichiarazioni che richiamano la concretezza di un impegno a carico di chi rappresenta le istituzioni.


Questi lavoratori che cercano lavoro, su la base di che cosa devono essere considerati delinquenti? Se mai è urgente prevedere una proroga del permesso di soggiorno per consentirgli di cercare lavoro e non spingerli verso la clandestinità e l’espulsione. E, infine, dov'è il piano per l’integrazione pomposamente annunciato da Ministro Maroni nel mese di febbraio, dopo i tragici fatti di Rosarno e via Padova a Milano?
Sembrava allora che finalmente anche il centro destra avesse scoperto la politiche d’integrazione. Ma ora bisogna passare dagli annunci ai fatti. Governo e maggioranza presentino davvero il piano d’integrazione con un adeguato fondo, così come è stato chiesto con fermezza anche dall’Assemblea nazionale di tutti i sindaci italiani.
Sorprendente, questa volta in positivo, la dichiarazione del Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, che nello stesso giorno della dichiarazione della Moratti ha ricordato che "Un immigrato che viene nel nostro Paese senza lavoro è costretto a vivere alla macchia, nella disperazione, senza denaro ed è possibile che possa finire nelle mani della criminalità. Non è un percorso obbligato, però sappiamo che almeno fino a qualche anno fa c’erano organizzazioni criminali che vivevano anche con l’immigrazione clandestina. Non è scontato che tutti i clandestini debbano per forza delinquere. Dobbiamo aiutarli e non lasciarli alla macchia".

Sull'integrazione dobbiamo davvero passare dagli annunci ai fatti. Anche a Brugherio abbiamo visto che il centrodestra predica l’integrazione e la legalità, ma nei fatti non sa andare oltre le varie ordinanze del Sindaco sceriffo, avendo invece deciso deliberatamente di cancellare tutte le occasioni di integrazione, che erano una caratteristica di Brugherio.

Progetto Intercultura? Praticamente cancellato. Festa dei Popoli? Annullata. Sportello stranieri? Chiuso.

Lo abbiamo già detto, lo ripetiamo: evidentemente la reale integrazione degli stranieri non sta nei desideri del cassetto di nessuno degli attuali amministratori.

Meglio, secondo loro, enfatizzare e coltivare la paura dell’altro, dello straniero, del “diverso” da noi.

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