Scuola, basta spot.

"La scuola lombarda così come quella italiana ha bisogno di tutto fuorchè di un dibattito semplicistico fatto solo di spot".

Così Maurizio Martina, segretario del Pd Lombardia replica agli annunci di Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia.

"In questi anni gli interventi per il diritto allo studio nella nostra regione si sono indeboliti vistosamente, in particolare per le migliaia di studenti che frequentano la scuola pubblica. L'autonomia scolastica è stata colpita dalle scelte ideologiche del centrodestra: a soffrirne di più è proprio il sistema scolastico dei nostri territori. Ancora oggi le scuole lombarde vantano crediti verso lo Stato per ben 200 milioni di euro. Perchè la Lombardia non dà battaglia a partire da questi temi cruciali? Regione Lombardia farebbe bene innanzitutto a chiedere al Governo “amico” quello che in questi due anni non ha fatto, cioè la piena applicazione del titolo V della Costituzione in materia di istruzione e formazione professionale. Partire da qui sarebbe decisamente più utile".

“Il Pd lombardo non regalerà la bandiera del merito e della qualità della scuola al centrodestra e a Formigoni. Non lo consentiremo perché quella battaglia è la nostra battaglia e perché il centrodestra, e Formigoni in particolare, non ha le carte in regola per fare annunci di questo tipo" aggiungono la consigliera regionale Sara Valmaggi e il responsabile regionale per la scuola Marco Campione.

"Non esiste modello di scuola lombarda da esportare quando Regione Lombardia ha tagliato i fondi per il diritto allo studio e quando l'unica modalità di finanziamento al nostro sistema di istruzione è la dote scuola. Parte dei temi che vengono proposti da Formigoni nella sua intervista si possono attuare senza spot o fughe in avanti che hanno solo il sapore di una concorrenza interna con la Lega. Solo all’interno di un quadro di riferimento preciso e di regole chiare si potranno introdurre le innovazioni di cui parla Formigoni. Per quel che riguarda il reclutamento degli insegnanti, discutiamone seriamente per trovare il modo di modificare il meccanismo attuale delle graduatorie, che non garantisce sempre equità ed efficienza. Da parte nostra non ci sarà nessuna opposizione di natura ideologica e a metà giugno lanceremo al centrodestra nazionale e lombardo la sfida del cambiamento nel segno della qualità, del merito e del pieno riconoscimento del ruolo delle autonomie scolastiche”.

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