No al condono elettorale
Le regole non si cambiano quando la partita è in corso.
Il decreto Berlusconi che salva le liste del Pdl è inaccettabile, una finta interpretazione che riscrive i termini previsti dalla legge elettorale.
Le regole valgono per tutti i cittadini, tranne che per il Pdl che può cambiarle a proprio piacere.
Tutto ciò è molto grave, oltre che inaccettabile e per questo invitiamo tutti i cittadini che credono nel rispetto delle regole a una mobilitazione che comincerà domani all’Arengario di Monza.
Lo dichiara Enrico Brambilla, Segretario provinciale del PD di Monza e Brianza, annunciando il presidio che si terrà domani, domenica 7 marzo, dalle 17.00 all’Arengario di Monza.
Un principio per il quale qualsiasi cittadino escluso da un concorso o multato ora potrebbe chiedere la decretazione d'urgenza tanto che il segretario del PD Pier Luigi Bersani attacca:
Il decreto Berlusconi che salva le liste del Pdl è inaccettabile, una finta interpretazione che riscrive i termini previsti dalla legge elettorale.
Le regole valgono per tutti i cittadini, tranne che per il Pdl che può cambiarle a proprio piacere.
Tutto ciò è molto grave, oltre che inaccettabile e per questo invitiamo tutti i cittadini che credono nel rispetto delle regole a una mobilitazione che comincerà domani all’Arengario di Monza.
Lo dichiara Enrico Brambilla, Segretario provinciale del PD di Monza e Brianza, annunciando il presidio che si terrà domani, domenica 7 marzo, dalle 17.00 all’Arengario di Monza.
Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto interpretativo per risolvere il pasticciaccio delle liste a sostegno di Renata Polverini e Roberto Formigoni rimaste escluse in vista delle prossime elezioni regionali.
Per Palazzo Chigi basta arrivare nell'edificio dove hanno sede gli uffici dove presentare le liste entro l'ora di consegna e non all'ufficio elettorale!Un principio per il quale qualsiasi cittadino escluso da un concorso o multato ora potrebbe chiedere la decretazione d'urgenza tanto che il segretario del PD Pier Luigi Bersani attacca:
C'è una parola in questo paese che bisogna affermare e ripristinare: si chiama regole. Se vogliono governare bene, altrimenti si riposino e vadano a casa perchè chi governa risponde per Paese e non per le regole di una lista. E' evidente che si vuole arrivare comunque al risultato che gli serve per aggiustare il loro pasticcio, ma il trucco c'è e si vede, in alcuni casi fino al ridicolo. Non si deve entrare nell'ufficio competente, ma basta entrare nel palazzo grosso per far valere le firme.... Se decidono così potranno aspettarsi solo una nostra ferma opposizione. Il centrodestra non si azzardi a parlare di complotti e a scaricare il problema, abbia l'umiltà di riconoscere che questo pasticcio non gli deriva da incuria ma da loro divisioni. Non raccontiamoci che gli asini volano: diciamoci che il partito del predellino alla prima curva si è ribaltato. Per loro fare un partito è un dopolavoro mentre noi facciamo dibattiti, riunioni, stiamo lì le nottate a discutere.Gli faceva eco il presidente della provincia di Roma, Zingaretti:
Esprimo la mia solidarietà a chi rispetta le regole, a chi paga le multe, a chi versa correttamente le tasse, a chi si ferma al rosso. Insomma esprimo la mia solidarietà alle persone perbene