Camminare sott'acqua

Girare per Milano dentro a un burqa è come camminare sott'acqua.

- Lei qui non ci può stare, così vestita.
- Qualcuno scatta una foto, una signora in pelliccia si ferma davanti a me scuotendo la testa
- La gente mi guarda incuriosita, a qualcuno sfugge un sorriso ironico, o di compatimento.
- Una mamma col passeggino si scosta al mio passaggio.
- Decido di cedere il sedile a una signora anziana, ma lei ringrazia e si allontana.


Questa l'esperienza della giornalista Zita Dazzi, un giorno per Milano con indosso il Burqa.

Intanto il ministro delle pari opportunità, pari opportunità ripeto, Mara Carfagna vorrebbe vietarlo (il burqa) anche da noi così come in Francia.
Occorre un ragionamento.
Il "modello francese" è tra i più laici e ristrettivi nel vietare i simboli d'appartenenza religiosa (croce compresa).

Altro ragionamento da fare è la tutela dei diritti della donna.
Attraverso il dialogo, la partecipazione, la condivisione, il confronto senza ideologismi si deve accompagnare questo cambiamento.
Perchè il Burqa imposto è abominevole e la sinistra italiana si è sempre battuta per la libertà delle donne.

Marco M

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