Solidarietà al Cardinal Tettamanzi

Siamo stati facili profeti, qualche settimana fa, quando insieme alle altre forze del centrosinistra presenti in consiglio comunale abbiamo colto nella mobilitazione del centrodestra sul crocefisso solo un’iniziativa demagogica e strumentale.

La prova l’abbiamo avuta in questi giorni, con il violento e irriguardoso attacco leghista al Cardinale Tettamanzi, “colpevole” di aver richiamato, in occasione dell’annuale discorso alla città di Milano, i valori della solidarietà e della sobrietà, e di avere ricordato, in un brevissimo passaggio del suo intervento, che “…la risposta della Città e delle Istituzioni alla presenza dei rom non può essere l’azione di forza, senza alternative e prospettive, senza finalità costruttive…”

Prima la “Padania” si è chiesta, in un durissimo articolo, se a Milano abbiamo un Cardinale o un Imam, poi il ministro Calderoli (quello sposato con rito celtico, quello sempre presente al rito dell’ampolla alle sorgenti del Po) ha dichiarato che “Tettamanzi con il suo territorio non c'entra proprio nulla. Sarebbe come mettere un prete mafioso in Sicilia”.

E ad oggi nessuna presa di distanza dalle parole leghiste è giunta dal Presidente del Consiglio, che evidentemente non intende sconfessare un suo ministro e alleati tanto preziosi per il suo governo.

Girano per l’Italia con il crocefisso in mano, raccolgono firme sui valori cattolici, si ergono a difensori della fede, poi spaccano il crocefisso sulla testa degli immigrati e insultano in modo vergognoso il cardinal Tettamanzi.

Vogliamo esprimere la nostra solidarietà e la nostra stima al Cardinale Tettamanzi, voce di una Chiesa “immersa nella realtà del proprio territorio e del proprio tempo, fedele al Vangelo e perciò vicina ai più deboli, a chi soffre a chi è ignorato o perseguitato dai potenti di turno e che dà fastidio proprio perché testimonia la propria vocazione alla solidarietà, alla giustizia e alla legalità”, come ha detto la Presidente del PD Rosy Bindi.

Il Cardinale Tettamanzi sarà a Brugherio il prossimo 5 gennaio. Ci auguriamo che entro quella data il Sindaco, il centrodestra locale e il primo firmatario dell’ordine del giorno sul crocefisso trovino un attimo di tempo per sconfessare e dissociarsi dalle volgarità leghiste di questi giorni e confermare la stima e la solidarietà al Vescovo di Milano.

Altrimenti sarà confermata la nostra previsione di qualche settimana fa: giocano con il crocefisso, lo strumentalizzano, poi lo dimenticano nelle azioni concrete dell’amministrazione di una città.

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