"Lavoreremo perché i tratti di equità siano ancora più forti"


Il governo di Mario Monti ha presentato la sua manovra. Che sia pesantissima non vi sono dubbi. Che non tutto vada bene non vi sono dubbi.

Tuttavia sono stati anche accolti alcuni dei suggerimenti del Pd (il prelievo sugli scudati per permettere la rivalutazione delle pensioni fino a 900 euro, per esempio, la tracciabilità dei pagamenti).

Pur nella ristrettezza dei tempi parlamentari, sarà necessario lottare per introdurre altri correttivi. Sul sistema delle pensioni (per esempio, ma non solo, trovando altre risorse per alzare ancora la soglia delle pensioni che godranno della rivalutazione), ma soprattutto sulle norme contro l’evasione, che sono deludenti e troppo marginali.

Nell’incontro con Monti il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha già presentato le proposte del Pd. Nell’iter parlamentare e nel confronto con il governo si dovrà tentare di fare di più.



Quella presentata dal presidente del consiglio Mario Monti "è una manovra molto dura", ha detto Bersani intervistato da Fabio Fazio a Che tempo che fa ieri sera, aggiungendo che "certamente lavoreremo perché i tratti di equità siano ancora più forti". "Vedo con piacere che il presidente Monti ha accolto una delle nostra proposta che abbiamo avanzato, di far pagare i famosi scudati", ha aggiunto Bersani. "Allargando questo bacino di solidarietà potremmo risolvere qualche altro problema".

Intanto stasera il coordinamento dei democratici si riunirà per studiare la manovra nel dettaglio e poi decidere quali interventi proporre nelle Commissioni.

Ben sapendo quali sono gli umori degli elettori del Pd.

Il leader Pd, come ha spiegato senza giri di parole già ieri pomeriggio durante il suo intervento agli Stati generalei della Cultura, sa bene che la strada è un percorso obbligato, che la manovra arriverà in Aula blindata perché queste «sono ore pesanti, potremmo dire anche drammatiche e bisognerà fare scelte difficili».

L'Italia sta per entrare «in un mare in tempesta», dietro l’angolo c’è il rischio «default, cioè fallimento» e se questo è successo è «perché qualcuno ci ha portato fin qui» ma, aggiunge, «noi terremo la barra dritta, il timone, perché il Paese ha bisogno di una forza come la nostra». «Nervi saldi, timone saldo», spiegando, tuttavia, «con trasparenza le nostre posizioni agli italiani».

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