Lo smemorato di Pontida

Calderoli avverte: o si riequlibrano i numeri delle commissioni parlamentari, o stacchiamo la spina. Ma can che abbaia non morde
Così, sul Corriere della Sera, si commenta oggi l'ennesimo ultimatum lanciato dalla Lega al Governo. Come la scorsa settimana, infatti, il lunedì la Lega ha minacciato, poi ha cambiato idea.

L'8 febbraio 1991, esattamente 20 anni fa, nasceva la Lega Nord. Che cosa resta oggi del progetto politico di Umberto Bossi?

Al netto di cedolari secche, aliquote, tagli, Ici e altri tecnicismi, ben poca cosa. Il partito dell'ampolla, dei miti celebrati in riva al Po, ha smarrito la sua forza originaria proprio nel momento in cui sembra sul punto di realizzare il sogno federale.
Lo scrive proprio oggi Lettera43.it, che dedica un interessante articolo alla Lega.

Scriveva ieri Ilvo Diamanti su Repubblica che "La Lega riesce a presentarsi come opposizione nel governo, restando al governo, a gridare contro Roma, con i piedi ben piantati a Roma".

La Lega è ormai finita nella palude berlusconiana. Teme di aver seguito troppo Berlusconi senza ottenere una bandierina sul federalismo. E dunque si presta ancora una volta a votare leggi ad personam e a fare la battaglia di Berlusconi, pur di tentare di portare a casa uno straccio di federalismo.

Perchè questo legame inscindibile con Berlusconi?
L'Unità oggi rilancia la tesi di una "dipendenza finanziaria" della Lega dal Premier, già descritta da Il Riformista qualche mese fa.

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