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Autonomia, il ddl Calderoli non rispetta la Costituzione

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Il Partito Democratico ha riunito gli uffici di Presidenza dei gruppi parlamentari per valutare con il vice presidente della Conferenza delle Regioni, Michele Emiliano, la proposta del ddl Calderoli oggi in discussione presso la Conferenza delle Regioni. Questi i punti ritenuti imprescindibili per il Partito Democratico per continuare qualsiasi forma di confronto istituzionale e parlamentare.  È necessaria l’adozione preventiva in Parlamento di una ‘legge quadro’ che disciplini percorso e procedure condivise con Regioni ed Enti locali.  I Livelli essenziali delle prestazioni su sanità, scuola, trasporti, assistenza e i relativi costi standard, devono essere obbligatoriamente definiti prima della sottoscrizione delle intese relativamente al trasferimento delle funzioni correlate e devono essere approvati dal Parlamento.  Le intese con le Regioni devono essere approvate dal Parlamento.  È necessario assicurare l’attuazione congiunta con l’articolo 116 della Costituzione degli articoli 11

La Lombardia cambia davvero

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Le forze politiche e civiche di centrosinistra, ambientaliste e liberal-democratiche, che in questi mesi hanno lavorato alla costruzione della coalizione per l’alternativa alla Giunta Fontana, si sono riunite completando il lavoro sulle priorità programmatiche condivise e che verranno offerte quale contributo alla stesura del programma del candidato Presidente. È stato inoltre deciso di coinvolgere nella costruzione del programma alcune eminenti personalità della società civile e progressista lombarda, e di chiedere all’Europarlamentare Pierfrancesco Majorino di guidare il lavoro della coalizione, candidandosi a Presidente di Regione Lombardia. Le sue prime dichiarazioni: “Le forze del centrosinistra lombardo mi hanno chiesto di essere il candidato della coalizione alla Presidenza di Regione Lombardia. Sono onorato ed emozionato. Le incontrerò per costruire insieme, e secondo le modalità condivise, la proposta più forte possibile per cambiare pagina in Regione. Possiamo battere la de

Migranti, nessuna umanità nelle parole di Piantedosi

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“I concetti di " dignità umana " e " interesse nazionale " sulla bocca di Piantedosi suonano come due bestemmie. Gli atti del governo Meloni Salvini a Catania non avevano nulla, nulla, a che fare con la dignità umana. E hanno isolato l’Italia, minando i nostri interessi nazionali. ”  Lo dichiara il Vicesegretario del Partito Democratico,  Peppe Provenzano , dopo l’informativa del Ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, sulla gestione dei flussi migratori e, in particolare, sui recenti interventi degli assetti navali di Ong nel Mediterraneo centrale.  “Il Ministro dell’Interno  – aggiunge  Simona Malpezzi , Presidente dei Senatori del PD  – ha rilasciato un’informativa burocratica che tenta di giustificare in modo superficiale la crisi diplomatica con la Francia. La verità è che il governo - per ragioni identitarie e di consenso - ha ingaggiato un inutile braccio di ferro che ha profondamente indebolito il nostro Paese in Europa. Sposando la linea Salvini del 2018,

Cambiamo il PD, insieme: il Manifesto dei valori

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L'Assemblea del PD di Monza e Brianza nella sua ultima seduta ha deliberato di  organizzare a livello provinciale una riflessione su l Manifesto dei valori del Partito Democratico,  documento  importante e  fondativo della nostra realtà,  finalizzata ad approfondirlo e a produrre un nostro contributo in vista della revisione che avverrà a livello nazionale in occasione di questo congresso.  Chiunque , fra iscritti del nostro Circolo e simpatizzanti,  fosse interessato a partecipare a questo lavoro basta che segnali la propria disponibilità scrivendo al nostro indirizzo di posta elettronica entro lunedì 21 novembre.  Aiutaci, aiuta il Paese costruendo un partito più forte insieme a noi.

Prima gli evasori

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È partito il mercato dei condoni della destra.  Dopo il tetto del contante aumentato a 5000€, Salvini e Meloni cercano nuovi modi per favorire gli evasori. Si parla di un taglio tra il 50% e l’80% sulle cartelle esattoriali non pagate, il 100% per quelle sotto i 1000€, il tutto condito dall’ipocrisia del nome “pace fiscale”.  Sparito dai radar, invece, il taglio al cuneo fiscale per fare spazio alla Flat Tax, una misura profondamente sbagliata. Anziché favorire gli evasori e i redditi più alti, il Governo lavori per tutelare le fasce più deboli. Di sicuro non servono regali a chi, negli anni, i sacrifici non ha dovuto farli .   Brando Benifei , Capodelegazione PD al Parlamento Europeo

Lombardia, 364 giorni per una visita

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È difficile non farsi prendere dallo sconforto quando si cerca di prenotare una prestazione sanitaria in Lombardia, perché la situazione rimane critica nonostante le parole dalla Giunta Fontana-Moratti.  Accedendo al sistema di consultazione delle disponibilità sul sito regionale con i propri dati e il numero della ricetta il risultato è desolante: i tempi di attesa sono eterni e in alcune ATS o alcune realtà private non compare nemmeno una disponibilità in agenda. Un esempio? Per una visita allergologica a Milano bisogna aspettare 238 giorni, 117 a Bergamo, 224 a Treviglio, un anno a Varese. A Monza, addirittura, non c’è nessuna disponibilità.  Il problema delle liste d’attesa va affrontato con la massima urgenza, perché è a rischio l’universalità del sistema sanitario regionale. Per questo motivo abbiamo lanciato “ Prima è salute ”, la petizione con cui presentiamo la nostra proposta per abbattere i tempi di accesso alle prestazioni sanitarie.   Firma la petizione

Il Governo Meloni isola l’Italia

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Dopo tre settimane di Governo Meloni l’Italia si ritrova isolata in Europa con unici alleati Malta, Cipro e la Grecia. Un disastro di proporzioni inimmaginabili. Il rischio, ora, è di diventare totalmente ininfluenti e incapaci di difendere gli interessi nazionali.  L’Italia è in pericolo, Draghi aveva portato il nostro Paese al tavolo delle grandi nazioni che guidano l’Europa, Meloni in pochi giorni ci ha reso ininfluenti agli occhi dell’Europa.  Per fortuna c’è Mattarella: l’unico a capire l’importanza strategica dei rapporti internazionali. Ora però è bene che il governo raffreddi i bollenti spiriti e si concentri sugli interessi nazionali. Quando un grande Paese chiude le porte al mondo se la può cavare, quando lo fa una media potenza come l’Italia si ritrova da sola.  È possibile ricucire questa frattura senza fare i furbi, senza aizzare i nazionalismi degli altri Paesi come è stato fatto con Marine Le Pen e dando priorità non tanto alle prove di forza per avere qualche punto in p

San Damiano in festa

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Torna domenica l'appuntamento annuale con la festa di San Damiano. L'allestimento in via della Vittoria dei mercatini degli hobbisti ed il cibo, il trenino gratuito itinerante per i più piccoli, per una giornata di incontro e di festa, che dopo gli anni della pandemia avrà un sapore particolare. Alle 10:00 si svolgerà il momento di ricordo della Virgo Fidelis insieme all'Associazione Nazionale Carabinieri.

Caso Regeni, da Meloni solo parole

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Le parole su Giulio Regeni dopo l’incontro tra Meloni e Al Sisi a margine della Cop27 sono una farsa.  Non ingannino le dichiarazioni sull’Egitto “pronto a collaborare” e la “massima attenzione” sul caso Giulio Regeni: il capo dipartimento del Ministero della Giustizia, Nicola Russo, ha spiegato a Repubblica che per Il Cairo nessun processo e nessuna collaborazione sono possibili, e che rimane valido per la procura egizia quanto detto nel decreto di archiviazione per i quattro imputati per l’omicidio di Giulio: non si potrà mai aprire un procedimento nei loro confronti in Italia.  Il processo, infatti, è fermo da due anni: l’ex Ministra Cartabia si era offerta di andare personalmente al Cairo per la notifica agli imputati, Mario Draghi aveva deciso di costituire la Presidenza del Consiglio come parte civile nel procedimento: con Meloni abbiamo solo belle parole, mentre i fatti raccontano altro.  È l’ennesimo schiaffo alla memoria di Giulio.   Brando Benifei , Capodelegazione PD al Parl

2,5 miliardi spesi per le liste di attesa

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Il problema delle liste d’attesa costa caro ai lombardi! Secondo un rapporto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, i lombardi spendono di tasca propria tra i 7 e gli 8 miliardi di euro l’anno per le spese sanitarie. Di questi 2,5 miliardi servono per visite, esami e prenotazioni sanitarie che non possono essere ottenute nel pubblico in tempi ragionevoli.  È come se ogni lombardo, neonati compresi, spendesse 250 euro all’anno per avere accesso a delle prestazioni sanitarie che, se non ci fosse il problema delle liste d’attesa, potrebbero costare molto meno, o essere gratuite. Una situazione insostenibile, che peggiora notevolmente la vita quotidiana di molte lombarde e molti lombardi, ostacolando il loro diritto ad avere accesso a percorsi di diagnosi e di cura in tempi ragionevoli.  Abbattere le liste d’attesa è possibile e dev’essere una priorità. Noi abbiamo una proposta, per questo abbiamo lanciato la campagna Prima è salute .   Firma la petizione

Prima viene l'Italia

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Lettera al direttore del Corriere della Sera Caro direttore,  come prima, peggio di prima. Per M5S e Terzo polo la nuova legislatura è iniziata come era finita la precedente. Tutti contro il PD: Calenda, Conte e Renzi sono ancora in campagna elettorale. Stessi i toni, simili le forzature dialettiche, a dimostrazione che, quando si tratta di piccoli interessi di parte, alla fine possono emergere paradossali affinità elettive anche tra chi ha passato anni a farsi reciprocamente la guerra e a porre a noi estenuanti veti incrociati. Nel mentre la destra ha vinto le elezioni e Giorgia Meloni governa l’Italia. Eppure, tutti e tre ritengono che fare opposizione al PD sia più redditizio che fare opposizione al governo più a destra della storia della Repubblica.  È una scelta priva del benché minimo senso di responsabilità istituzionale. E non lo dico per le potenziali conseguenze sul PD. Lo dico per le ripercussioni certe sull’Italia. Chi fosse Giorgia Meloni e che tipo di posizionamento avess

Brugherio, una città sempre più senza amianto

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Torniamo su un tema di grande importanza ed interesse: l’amianto. I due grafici raccontano in maniera molto precisa il frutto del lavoro avviato dal 2014 in poi: il sorvolo del territorio comunale con un drone, la successiva mappatura del 2017, il controllo della documentazione cartacea già depositata in Comune, la digitalizzazione di tutto il materiale per creare una database sempre aggiornato delle coperture in amianto presenti in città, gli avvii del procedimento e le comunicazioni ai proprietari degli immobili, le risposte ricevute. La sintesi di tutto questo importante lavoro, a fine ottobre, ci dice questo: a fronte di un totale di 877 coperture in amianto individuate in città, pari a 297.969 mq, ben 603 di queste sono già state rimosse, per un totale di 207.369 mq di materiali dannosi non più presenti. Quindi, ad oggi, il 69,65% delle coperture in amianto che erano state trovate non ci sono più. 65 coperture, sospettate di contenere amianto, sono risultate invece prive di quest

UE, si chiude la stagione dell'austerità dogmatica

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Finalmente l’austerità dogmatica sarà solo un ricordo del passato. La proposta di riforma del Patto di Stabilità e crescita presentata dal Commissario Paolo Gentiloni rappresenta infatti un cambio di passo essenziale nel coordinamento delle politiche economiche e fiscali dell'Unione Europea.  Da anni come Partito Democratico chiedevamo un approccio differenziato tra gli Stati e regole più semplici e democratiche: dopo la pandemia e con la guerra in Ucraina sarebbe stato inconcepibile ritornare alle vecchie ricette del passato.  Il Governo italiano ora si mostri all'altezza, lasciando cadere idee sconclusionate come la flat tax e concentrandosi invece sulle misure per abbassare i costi per famiglie e imprese, aumentare il potere di acquisto e sostenere gli investimenti per scuola, sanità e lavoro .   Brando Benifei , Capodelegazione PD al Parlamento Europeo

Lombardia, abbattiamo le liste d'attesa

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Nessun appuntamento disponibile per una visita ginecologica con ecografia tramite la piattaforma PrenotaSalute, neanche tra un anno. Chiamando il call center le cose non migliorano: un appuntamento dopo una settimana, ma a più di 60km di distanza. Da Milano a Codogno per una semplice visita. Oppure occorre aspettare cinque mesi per averlo in città, nonostante per le ricette con priorità "P" non debbano passare più di 120 giorni!  Questa è la tragica situazione delle liste di attesa in Lombardia, fotografata oggi dal Corriere della Sera. Una situazione che denunciamo da mesi e per cui abbiamo lanciato una grande campagna di denuncia culminata con una petizione on line.  Il nuovo Assessore al Welfare Guido Bertolaso cosa intende fare? Le liste di attesa vanno abbattute, i cittadini lombardi meritano una sanità che funzioni!  Firma la petizione