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La casa in cui si combatte la violenza sulle donne

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L’ingresso del centro antiviolenza Lucha y siesta, giugno 2017. (Sara Cervelli) Jasmine ha ventidue anni e due vite. Ha dipinto le pareti della sua stanza di verde e di rosso per ricordarlo: in basso ha disegnato con il pennello una striscia rosso scuro come il suo vestito da sposa. In alto ha dipinto una striscia verde come il giardino della casa dove abita nella sua nuova vita, quella che è cominciata quando è scappata dall’appartamento dove era stata rinchiusa dal marito in una città dell’Italia del nord. Jasmine non è il suo vero nome, ma per ragioni di sicurezza non può rivelare la sua identità. Fa fatica a ricordare i particolari del primo e del secondo tempo della sua storia, ma non dimentica le date: si è sposata due giorni prima del suo diciottesimo compleanno nel 2013. Tre anni dopo – nel 2016 – è entrata per la prima volta a Lucha y siesta , nella periferia est di Roma, un centro antiviolenza e una casa delle donne fuori dai canoni, “un progetto di semiautonomia”, come l

Genere e violenza sulle donne

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(l'immagine si ingrandisce con un click) La violenza sulle donne? Un problema tutto dell’uomo. È il nuovo e pionieristico approccio dell’amministrazione comunale di Brugherio . L’idea è quella di avviare un percorso permanente che passi ai raggi X il maschio. Non più quindi solo il soccorso alle vittime, tra gli obiettivi dell’azione di contrasto, ma anche l’indagine sui motivi socio-culturali del fenomeno. Lo scopo è chiaro: stroncare la causa del problema anziché limitarsi a punire il crimine e a raccogliere i cocci. Ne parliamo  giovedì 23 giugno alla festa. Siete tutte e tutti invitati a questa Tavola Rotonda, su un tema tanto attuale quanto "strategico". Il progetto è proposto dall’assessorato alle pari opportunità di Miriam Perego ma già dalle prime battute vede coinvolte altre realtà sociali del territorio e punta proprio a mantenerne vivo l’interesse perchè a combattere la violenza non siano solo le istituzioni, ma la stesa comunità. Vi aspett

Presentazione della proposta di legge contro l'omofobia e la transfobia

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Ivan Scalfarotto  (PD),  Irene Tinagli  (Scelta Civica),  Alessandro Zan  (SEL), Silvia Chimienti  (M5S) sono i primi firmatari della proposta di  legge per il contrasto dell’omofobia e della transfobia  che verrà presentata nella conferenza stampa di giovedì 16 maggio alle ore 11.30 presso la sala stampa della Camera dei Deputati in occasione  della " Giornata Internazionale contro l'omofobia e la transfobia " che ricorre il giorno successivo.  “ Siamo orgogliosi di essere i primi firmatari di una proposta di legge che al momento conta quasi 150 firme appartenenti a diversi schieramenti politici. Molte ne sono ancora in arrivo . Un bellissimo segnale dal parlamento più giovane della storia italiana in cui si mette in evidenza l’importanza del tema dei diritti civili. Da oggi diventa veramente arduo dire che tali argomenti sono di nicchia o di secondaria importanza.“  “Ciò che ci ha spinto ad impegnarci in prima persona in questa battaglia sono non solo i num

Aumenta la violenza sulle donne

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Il quotidiano La Stampa ha approfondito i dati relativi alla violenza sulle donne, presentati nei giorni scorsi dall'osservatorio del Telefono Rosa. È quasi sempre tra le mura domestiche, nel rapporto con il marito o il convivente o l’ex, e avviene sempre di più davanti ai figli, testimoni atterriti che poi a loro volta potranno diventare carnefici . La violenza sulle donne è un fenomeno che in Italia non diminuisce e si connota sempre più come violenza fisica : a testimoniarlo, le 124 donne ferocemente uccise nel 2012 in nome di un «amore» malato e assassino. La violenza fisica aumenta dal 18% al 22%: ma questa non è mai sola poiché la violenza psicologica, le minacce e la violenza economica sono altri comportamenti ad essa connessi. La dipendenza economica risulta un fattore determinante sia nell’espressione della violenza di genere attraverso forti restrizioni economiche e una totale gestione del denaro da parte del partner, sia nel rendere ancora più faticoso, se non i

"No Tav i nuovi partigiani? Non sanno di cosa parlano"

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«Io vorrei che si smettesse una volta per tutte di abusare della parola "partigiano". I partigiani sono stati coloro che, anche a costo della loro vita, si sono battuti perché tutti avessero la libertà. Anche la libertà di esprimere le proprie idee e magari di criticare». E' netto e fermo nelle parole, Carlo Smuraglia. 89 anni, presidente dell'ANPI, l'associazione di partigiani. Uno che ha combattuto davvero per la libertà e la democrazia del nostro paese . Contro la dittatura fascista. E che ieri ha subito l'affronto di vedere il movimento No Tav tentare di impedire, con l'occupazione della Sala Alessi a Milano, un convegno per la presentazione del libro di Caselli " Attacco alla Giustizia". Una ventina di militanti del movimento, legati al centro sociale «Il Cantiere», ha fatto irruzione nella sala e, prima ancora, ha esposto nel cortile interno del municipio uno striscione contro l'Anpi stessa. L'occupazione è durata un paio d&