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Scoperti i responsabili dello sversamento nel Lambro di fine marzo

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foto dal sito della Provincia di Monza e Brianza A fine marzo ne avevamo parlato anche noi, qui . Ci riferiamo ai tre sversamenti che avevano interessato il fiume Lambro: era il 20 marzo quando sostanze nerastre avevano interessato il torrente Bevera, a valle dell’abitato di Renate; una macchia preoccupante, confluita poi nel Lambro , che aveva allarmato numerosi cittadini anche del capoluogo monzese. Ora la scoperta dell'origine di questo sversamento : la fuoriuscita di coloranti da parte dello scolmatore della rete fognaria pubblica, in cui alcune aziende della zona di Renate riversano le proprie acque reflue. E questo grazie alle indagini svolte dalla Polizia Provinciale e dalle guardie ecologiche volontarie. Come avevamo già scritto, le abbondanti pioggie del periodo avevano messo in difficoltà lo scolmatore, che poi non ha retto all’impatto provocato dal massiccio svuotamento di alcune vasche di decantazione utilizzate per depurare le acque di scarico in u

Lombarda Petroli: il processo ripartirà l'8 luglio

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il Tribunale di Monza Processo rinviato, si tornerà in aula l'8 luglio. E' questa la decisione del collegio che ha in carica il processo per lo sversamento di tre anni fa nel Lambro, a carico della Lombarda Petroli. La decisione deriva dall'elevato numero di cause ancora da smaltire. Era il 23 febbraio del 2010 quando nel Lambro si riversarono almeno 100 tonnellate di gasolio e 812 tonnellate di olio combustibile dalla Lombarda Petroli di Villasanta ; le indagini hanno portato a formulare l'ipotesi che lo sversamento sia avvenuto per coprire gli ammanchi di carburante in vista di un controllo fiscale. Per questo motivo sul banco degli imputati sono finiti i proprietari della Lombarda Petroli, i cugini Giuseppe e Rinaldo Tagliabue, oltre all'ex direttore dello stabilimento Vincenzo Castagnoli, e all'ex custode Giorgio Crespi. Per capire se la tesi dell'accusa sarà accolta bisogna dunque attendere, dopo la decisione del collegio di giudici monz

Attacco al Lambro

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foto da www.ilcittadinomb.it E tre. Il Lambro è di nuovo sotto attacco. Dopo l'episodio del 6 febbraio e quello del 18 marzo, mercoledì pomeriggio il tratto monzese del Lambro si è colorato di una sostanza nera oleosa, con piccole macchie di schiuma bianca. Schiuma bianca o olio che sia, il problema è sempre lo stesso: lo sversamento, nelle acque del Lambro, di sostanze che spesso arrivano dagli scarichi delle aziende del territorio. La Polizia provinciale, l'altro giorno, ha messo sotto controllo un'azienda tessile e una meccanica, già in passato sottoposte a controllo nei comuni di Renate e Veduggio. Anche la pioggia dei giorni scorsi ha dato il suo contributo , con il livello di acqua che aumenta e non consente ai depuratori di trattenere le sostanze più leggere. Ma di sicuro c'è chi non si preoccupa di fare le cose per bene e non ha cura dell'ambiente e della qualità del nostro territorio. Dai casi più rilevanti degli anni scorsi (vedi Lombarda Pe