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Il Paese dell’accoglienza

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Spesso ci dimentichiamo che le storie collettive di oggi sono tante storie individuali. Francesco Nicodemo per l'Unità. Settimana dopo settimana scorrono notizie e fatti davanti ai nostri occhi tanto che a volte è impossibile ritrovare il filo delle storie che ci vengono raccontate. Alcune sembrano incomprensibili, come il complicato puzzle dello scenario geopolitico internazionale che, tassello dopo tassello, invece di svelare un quadro chiaro, diventa sempre più indecifrabile. Altre storie ancora sono dolorose come quelle che arrivano dai luoghi di guerra o degli attentati. Il campionario offerto dalla complessità dei nostri tempi è variegato tanto che quello che perdiamo di vista è il fatto che le storie collettive siano fatte innanzitutto di tante storie individuali. E per fortuna non mancano quelle che danno ancora forma alla speranza. A ricordarcelo qualche giorno fa è stata l’Unesco. Lo scorso 19 aprile infatti, la giuria del premio per la pace Félix Houphouët Boigny ha

L’Italia darà la cittadinanza ai figli dei rifugiati

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Mentre il governo affronta un crescente sentimento anti-immigrati alimentato dai massicci sbarchi di questi mesi nel sud di migranti partiti dalle coste africane, il sottrosegretario all'interno con delega all'immigrazione Domenico Manzione dichiara la volontà dell'Italia di riconoscere la cittadinanza ai figli dei rifugiati. Il provvedimento coinvolgerà i figli nati in Italia da genitori a cui è stato riconosciuto l'asilo politico e sarà il primo a tto per consentire l'avvicinamento alle norme sulle ius soli sulle quali era stata fortemente contestata l'ex ministra Cecile Kyenge. Come ha avuto modo di dire Manzione alla Reuters, l 'iniziativa "sicuramente manda un messaggio di accoglienza, risponde a una questione di diritti umani e rimedia a una disparità di trattamento evidente". In questo momento ai figli  dei rifugiati in Italia viene attribuito lo stesso status, ma non a coloro nati dopo che l'asilo è stato garantito. Un'im

"Emergenza Nord Africa”. Che fine faranno i profughi arrivati in italia?

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Il 28 febbraio finisce l’“emergenza Nord Africa”. Che fine faranno i profughi arrivati in Italia? Cerca di spiegarcelo un approfondimento molto interessante e ben fatto del quotidiano online L'Inkiesta. Non abbiamo soldi, non abbiamo un lavoro e non sappiamo dove andare. Il 28 febbraio terminerà l'emergenza Nord Africa e sulle migliaia di profughi, fortunosamente sbarcati sulle coste italiane nel 2011 per fuggire dalla guerriglia libica, incombe un futuro preoccupante. Sono i testimoni quasi inconsapevoli di un passaggio drammatico, lungo quasi due anni e minacciosamente imprevedibile, dall'emergenza Nord Africa a quella italiana: uomini, donne e bambini trasportati dagli eventi in un limbo di palpabile incertezza. Oggi qui, domani non si sa. Henry è nigeriano, 30 anni, e anche lui, come molti, nel maggio del 2011, si è imbarcato a Tripoli per toccare terra a Lampedusa. Una settimana nel Cie dell'isola e poi via, a Manduria, Taranto, nel campo provvisorio, e pe