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L'ora della responsabilità. E il futuro dell'Italia

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Oggi tutti i commenti dei giornali ( qui c'è una vasta rassegna stampa) concordano nell'evidenziare che la speculazione che da venerdì sta colpendo l'Italia deriva da tre ragioni : l'enorme massa di debito pubblico , la debolezza e l'incertezza della manovra , lo sfarinamento della leadership di Silvio Berlusconi, che non è più garante politico ed istituzionale di nulla. E che ieri ha taciuto per tutto il giorno , non potendo dire nulla per ribaltare la situazione , dopo che per tre anni ha fatto finta che la crisi non ci potesse colpire. L'Italia è un Paese troppo grande per fallire, ma troppo grande per poter essere salvato. Siamo palesemente un Paese esposto, e purtroppo senza guida. Le opposizioni hanno raccolto l'invito alla responsabilità lanciato dal Capo dello Stato , anche in questa occasione vero faro per l'Italia . La manovra può e deve essere approvata in fretta, anticipando parte delle misure che erano state posticipate, se il g

Europa: quando trionfa il populismo

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Scontro diplomatico tra Italia e Francia ieri per gli immigrati alla frontiera di Ventimiglia. Il populismo del governo Berlusconi-Bossi si è dovuto scontrare con il populismo del presidente Sarkozy. La Francia sbaglia . Ma Sarkozy trova facili alibi nell’atteggiamento della Lega e del governo italiano. Bossi che dice "fora d’i ball" è l’alibi per Sarkozy per affermare: "Non li vogliono loro, perché dovrei prendermeli io?". Questa è la dimostrazione che il populismo leghista, utilizzato per solleticare le paure della gente, alla prova di governo fallisce . E danneggia l’Italia. La destra sta portando allo sfaldamento dell’Europa . Ieri in Finlandia le elezioni politiche si sono concluse con l’affermazione come terzo partito dei “Veri finlandesi”, organizzazione di destra che ha trionfato battendosi contro l’ipotesi che i paesi ricchi d’Europa contribuiscano al salvataggio dei paesi indebitati, primo fra tutti il Portogallo. E’ il trionfo dell’egoismo e dell’eur

A spasso nel tempo...

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Pubblichiamo il contributo pervenutoci per posta elettronica da un amico del blog. Quando c'era Prodi gli italiani mangiavano la mortadella.  Oggi la pressione fiscale è aumentata raggiungendo il 43,5%. Quando c'era Prodi, il buonista, i ladri, gli stupratori venivano messi in libertà con l'indulto (votato anche dalle forze politiche che oggi sono maggioranza di governo), come prevede del resto la nostra costituzione. Oggi non si fanno indulti, ma riduzioni di pena per reati minori, con l'assenso della Lega e nel pieno silenzio dei media. Quando c'era Prodi, i Bot dovevano essere tassati, ma il rendimento restava intorno al 4% netto. Oggi i titoli di stato sono intorno allo 0.70% con una fuga dei bot-people, e degli investitori stranieri che ripiegano su altre forme di investimento. Quando c'era Prodi era già prevista l'esenzione dell'ICI dalla prima casa a 90% degli italiani.  Oggi si fa credere che l'eliminazione dell'ICI, sia

La politica che non sa decidere

La nostra democrazia, vivendo sui sondaggi, diventa per definizione incapace di affrontare i problemi futuri; lasciando ai successori problemi sempre più gravi ed un’eredità sempre più difficile da gestire. I responsabili del potere non sono più in grado di esercitare il loro dovere di leadership, perché sono convinti che fare le cose giuste, anche se sgradite, rischia di far perdere il proprio potere personale. Questo modo di governare obbliga di conseguenza ad aumentare il contenuto di demagogia e di manipolazione , entrambi necessari per indebolire lo spirito critico e la reazione morale, che invece dovrebbe essere spontanea, osservando questi atteggiamenti. Romano Prodi, oggi , su Il Messaggero