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Negozi aperti. Due contributi alla discussione

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Oggi, a qualche giorno di distanza dalle polemiche sui negozi aperti a Pasqua e consci che tali sitazuoni si riproporrano fra pochi giorni (25 Aprile, 1 Maggio), vi proponiamo due contributi tratti da l' Unità.tv . Negozi aperti la domenica. Perché no Un ripensamento del mondo del lavoro è necessario per sintonizzarci con il mondo che cambia ma è giusto farlo non dimenticando di mettere al centro la persona e loro esigenze primarie Negozi aperti h24, 7 giorni su 7 e 365 giorni l’anno. Chi non si sente rassicurato dal fatto di poter comprare il latte anche la domenica di Pasqua, andare in palestra di notte o correre in un centro commerciale il giorno di Natale per gli ultimi regali mancanti? Ormai questa è diventata la realtà in Italia. Ma ci siamo mai fermati a pensare quanto tutto questo ci costa? Non stiamo parlando in termini economici, di occupazione e introiti per gli esercizi commerciali ma esclusivamente dal punto di vista del benessere individuale o familiare. Spes

Il giorno dell’impegno per il lavoro

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Enrico Giovannini, neo Ministro del Lavoro e del Welfare Enrico Giovannini, neo Ministro del Lavoro e del Welfare, da presidente dell'Istat conosce bene i "numeri" dell'Italia e la situazione del nostro Paese. Non a caso aveva promosso la ricerca dell’indice sul Benessere equo e sostenibile , che dovrebbe sostituire il PIL come indicatore dello stato di salute dell'Italia dal punto di vista sociale ed economico. Nel suo nuovo ruolo potrà continuare lo sviluppo di ciò che ha iniziato e sperimentare le forme di un nuovo welfare. Per questo è utile leggere il messaggio che ha voluto inviare in occasione del Primo Maggio. Nel giorno della Festa del Lavoro desidero unire la mia voce a quella del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, nel suo messaggio per la ricorrenza odierna, ha sottolineato come il Primo Maggio sia non solo la festa dei lavoratori, ma anche, e più che mai, il giorno dell’impegno per il lavoro. Le grandi difficoltà che, propr

Primo maggio

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Il partito del lavoro

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Primo maggio. Dov'è la festa?

A conclusione di un weekend che, nei nostri post, abbiamo in larga parte dedicato al primo maggio, una sintesi di un articolo di Ilvo Diamanti pubblicato su Repubblica del 30 aprile. Si è aperta una stagione senza feste civili. Dove i riti della memoria, che danno senso e identità alla nostra Repubblica, vengono guardati - e trattati - con insofferenza e indifferenza, da una parte del paese. In particolare, dalla maggioranza politica di governo. Il Primo Maggio non si sottrae al clima del tempo. Al contrario. Non solo perché evoca le lotte del movimento operaio e sindacale. Una versione in grande della "Festa dell'Unità", dove si canta "Bella Ciao" e sventolano le bandiere rosse. Il Primo Maggio disturba anche - e soprattutto - perché il lavoro e i lavoratori appaiono, ormai, entità inattuali. Si dovrebbe parlare, semmai, del "non lavoro". Della disoccupazione reale e di quella implicita. Nascosta tra le pieghe dei lavoratori scoraggiati, che non

Lavoro, legalità, solidarietà

All'inizio dell'anno è stata il simbolo delle contraddizioni di un Paese alle prese con i problemi dell'occupazione, dove le tensioni sociali fanno esplodere guerre tra poveri che vedono negli immigrati il capro espiatorio di una situazione economia difficile. Proprio per questo la cittadina di Rosarno è stata scelta come location principale delle manifestazioni del Primo Maggio del 2010. Ed è lì che si sono dati appuntamento i tre leader confederali - il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani; quello della Cisl, Raffaele Bonanni; e quello della Uil, Luigi Angeletti -, che all'insegna di tre parole d'ordine, «lavoro, legalità e solidarietà», hanno lanciato un appello per una nuova politica economica e industriale in grado di garantire nuove opportunità di occupazione in un periodo in cui i numeri testimoniano invece di una difficile regressione. I dati Istat diffusi venerdì parlano infatti di una crescita della disoccupazione all'8,8% e di una perdi

1 maggio. Il PD per il lavoro

In occasione della festa del 1 maggio, il segretario provinciale del PD, Enrico Brambilla, ed il capogruppo del PD in consiglio provinciale, Gigi Ponti, hanno inviato ai sindacati una lettera aperta. Quest'anno il Primo maggio rischia di scivolarci addosso, complice la collocazione nel fine settimana. Per la verità vi sono motivi più seri, ad esempio il fatto che la città di Monza sia stata tra le prime a concedere l'apertura in deroga degli esercizi commerciali, ma anche perché tendiamo a stili di vita sempre più omologati. Rinunciare ad un momento dedicato alla persona è sempre un errore. Viviamo giorni sempre più uguali con il rischio di cancellare le conquiste civili e vivere momenti importanti con meno passione e meno speranze. Proprio a questo proposito insieme al gruppo consiliare e alla segreteria provinciale del PD abbiamo deciso di scrivervi per dirvi anzitutto che vogliamo essere al fianco di chi si impegna a difendere i diritti del lavoro di donne e uomini. Siamo fo