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CANDY: L'INCONTRO A ROMA CON IL GOVERNO

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"Da Roma finalmente abbiamo avuto una risposta: nei prossimi giorni andremo al Ministero dello Sviluppo Economico per affrontare la situazione". Così aveva detto il Sindaco Marco Troiano giovedì scorso, al termine della fiaccolata in sostegno dei lavoratori della Candy; è così è stato, perché giovedì 19 novembre si è svolto a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo Economico , l'incontro tra il nostro Sindaco, l'onorevole Roberto Rampi (parlamentare del territorio, che insieme al sindaco e alla Federazione provinciale del Pd ha tenuto i contatti per organizzare la riunione), la rappresentanza sindacale ed il Governo, per affrontare la questione Candy . Il Partito democratico si è fin da subito attivato per sostenere i lavoratori e capire come l'azienda potesse rimanere e rilanciare il sito produttivo a Brugherio. Da questo punto di vista molto è stato fatto da Marco, dal segretario provinciale del Pd Pietro Virtuani, dagli eletti del territorio pe

Alcatel è salva

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L'altro giorno vi abbiamo raccontato ( qui ) dell'incontro a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico, per la vicenda Alcatel. Dopo otto ore di trattativa, sembra che Alcatel sia salva: saranno mantenute le attività di Ricerca e Sviluppo, produzione e quelle commerciali in tutte le attuali sedi, Vimercate resterà hub strategico nazionale, nessun lavoratore sarà lasciato a casa. Per chi lavora in Ricerca e Sviluppo, ci saranno 6 mesi di CIGS a rotazione a casa e 6 mesi di lavoro in azienda, mentre dove non potesse esserci rotazione, il periodo massimo in cassa sarà di 9 mesi, con rientro minimo in azienda di tre mesi. Al termine del periodo di CIGS, per tutti i lavoratori è previsto il rientro in attività. Pianificata una serie di interventi di ricollocazione interna (con l'utilizzo di riqualificazione e internalizzazione di attività) ed esterna, con mobilità volontaria, outplacement, incentivi e iniziative pubbliche. In questo ultimo frangente è stato decisivo l'inte

Alcatel: ieri nuovo incontro a Roma

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foto di Max Spinolo - da http://www.ilcittadinomb.it/ La foto qui sopra è stata scattata sabato a Vimercate. Protagonisti i lavoratori Alcatel, che hanno immaginato questa forma di protesta in centro città, con dei cartelli nei quali si definivano "cervelli inutili", con riferimento alle loro vicende professionali, che stiamo seguendo da tempo sul blog. Il piano di ridimensionamento prevede al momento 245 tagli; i sindacati chiedono cassa integrazione a rotazione, riduzione dello stipendio e contratti di solidarietà, mentre l'azienda preferisce puntare sulla cassa integrazione e zero ore, che nel giro di un anno o due porterebbe i dipendenti in esubero all'uscita automatica. La vertenza Alcatel, come racconta qui monzatoday, si è trasferita ieri a Roma, ancora una volta al Ministero dello Sviluppo Economico. E il flash mob di sabato a Vimercate è stato replicato vicino alla Fontana di Trevi. Poi, alle 11.30, una delegazione di rappresentanti sindacali è en

Alcatel di Vimercate: il Pd ottiene l'intervento del Governo

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lo sciopero dei dipendenti del 3 febbraio - foto da www.mbnews.it Abbiamo scritto pochi giorni fa ( qui ) dei 490 esuberi all'Alcatel di Vimercate , con la decisione dell'azienda che, lo ripetiamo, non è in crisi, di trasferire software e tecnologie verso gli Stati Uniti, tagliando così i posti di ingegneri, matematici e ricercatori. E' di ieri una notizia che apre almeno uno spiraglio. Il Partito Democratico ha chiesto infatti un incontro presso il ministero dello Sviluppo economico , per illustrare al Governo la grave situazione occupazionale all'Alcatel Lucent e in tutto il distretto tecnologico del vimercatese, in cui sono a rischio complessivamente circa 9000 posti di lavoro. Il Ministero , hanno riferito gli esponenti del Pd al termine dell'incontro con il direttore generale Andrea Bianchi, considera strategico nella politica industriale nazionale il ruolo di Alcatel Lucent . Per questo motivo il Governo tratterà con Alcatel per scongiurare il trasferi

Il lavoro in Italia e i tavoli di crisi

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L'economia arranca sull'orlo della recessione e nel 2011 ben 195 aziende - grandi e piccole, dal Friuli fino alla Sicilia - hanno cercato protezione sotto la tendina ad ossigeno dei tavoli di crisi aperti al ministero dello Sviluppo economico . I lavoratori coinvolti, indotto compreso, sono circa 300mila. I posti davvero a rischio nel breve periodo, dicono fonti vicine al dicastero, sono «più o meno 30mila». I dossier industriali sul tavolo del governo a fine dicembre erano ben 195 . I problemi delle realtà più piccole (purtroppo) raramente riescono ad arrivare fino a Roma. Ma nel campione dei "ricoverati" alla Sviluppo economico c'è un po' di tutto : grandi imprese come Fincantieri, i pullman della Irisbus, AnsaldoBreda, la storica siderurgia della Lucchini e i villaggi della Valtur, filiali di aziende estere (da Alcatel ad Abb) pronte a chiudere i battenti in Italia per trasferirsi verso Oriente e stabilimenti in cerca di riconversione. E ancora: l