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La banca dell'ndrangheta in Brianza

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La sede operativa. Un piccolo appartamento a Seveso Benché quasi nessuno ne parli, e quasi a nessuno interessi, la mafia in Brianza esiste ed è forte. Tanto da avere costruito una vera e propria banca dell'ndrangheta a Seveso, nella quale venivano riciclati i proventi dell'usura e delle estorsioni, con la collaborazione di molti imprenditori brianzoli e degli impiegati bancari e postali. Una realtà ben strutturata, coperta da una forte rete di omertà, visto che nessuno dei commercianti ed imprenditori vittime dell'usura esercitata dalla banca ha mai presentato denuncia. Non possiamo voltarci dall'altra parte facendo finta di nulla, la mafia esiste e come una piovra si diffonde nell'indifferenza generale. 

Lombardia, tempo scaduto!

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4.000 voti compranti dalla 'ndrangheta. Voti pagati in contanti, a 50 euro l'uno, pur di diventare consigliere regionale e vedere confemato il suo incarico di Assessore nella Giunta di Roberto Formigoni. Con questa accusa è finito oggi in manette Domenico Zambetti, 60 anni, del PdL , eletto alle regionali del 2010 con 11.217 voti di preferenza e poi nominato assessore alla Casa al Pirellone, dopo essere già stato assessore nel mandato precedente. Secondo l'inchiesta, avrebbe pagato ai clan calabresi, in varie rate, 200mila euro . Ad incassarli, secondo l'accusa, Giuseppe D'Agostino, gestore di locali notturni, già condannato negli anni scorsi per traffico di droga, che appartiene alla cosca calabrese Morabito-Bruzzaniti; l'altro, referente del clan Mancuso, è l'imprenditore Eugenio Costantino. In tutto sono venti le persone destinate al carcere, ma quello che emerge ancora una volta, da quando Ilda Boccassini è il coordinatore della distrettuale an

La 'ndrangheta a Milano: 37 arresti

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E' stata chiamata "Operazione Ulisse", e ha fatto seguito alle precedenti operazioni "Crimine" e "Infinito", coordinate dalle Direzioni distrettuali antimafia di Milano e Reggio Calabria . Ancora una volta è stata la 'ndrangheta a finire nel mirino degli inquirenti, con l'arresto di 37 persone a Milano . Undici indagati si trovavano già in carcere, mentre altri 26 sono stati arrestati questa mattina. Le accuse a carico degli indagati spaziano dall'associazione di tipo mafioso, al porto e detenzione illegale di armi, passando per l'usura e le estorsioni. Tutti reati aggravati dalle finalità mafiose. L'indagine ha toccato anche la Brianza, ed in particolare a Seregno e Giussano dove, tra l'altro, è stato scoperto un vero e proprio bunker , realizzato dal boss Antonio Stagno, forse per nascondere armi. «Un vero e proprio bunker - hanno descritto oggi gli inquirenti - che si apre con un telecomando, con pareti mobili: una s

La mafia al nord esiste

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110 condanne fino a 16 anni  nel maxi-processo alle cosche in Lombardia. Questo il verdetto , pronunciato sabato dal Tribunale di Milano , dopo 32 ore di camera di consiglio. Al termine dell'udienza a porte chiuse, molti dei detenuti hanno urlato e applaudito ironicamente all'indirizzo della corte e degli stessi avvocati che li hanno difesi nel corso del processo. Ha scritto Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera :  " La sentenza riguardava due terzi dei 170 arrestati nel luglio 2010 dall'Antimafia milanese del procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dei pm Alessandra Dolci e Paolo Storari nel blitz coordinato con il fermo di altre 130 persone da parte della Procura di Reggio Calabria di Giuseppe Pignatone: una operazione che, a detta allora dei gip Ghinetti e Gennari, «a dispetto dell'apparente "non visibilità" del fenomeno 'ndranghetista in terra lombarda» comprovava «che la Lombardia è già da tempo sede stanziale di gruppi organizzati a