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Federalismo: traditi i Comuni. Bene lo stop

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Il consiglio dei ministri ha deciso il rinvio di una settimana per l'esame e il voto dei pareri sulla delega al federalismo fiscale da parte della bicameralina per il federalismo. Il Governo ha preso atto del NO dei Comuni al testo del decreto sulla fiscalità municipale. Troppe , secondo i Sindaci, le incertezze nel testo , unite all'incertezza della situazione politica. Anche secondo il Partito Democratico se non cambiano alcuni contenuti centrali del decreto si rischia di consegnare all'Italia un federalismo farlocco , dove gli enti più in difficoltà saranno quelli più vicini ai cittadini ed i Comuni saranno nettamente più indeboliti. La proposta di Calderoli è un tradimento del federalismo : un tagli e cuci, che ha stravolto l’originale progetto, dove non viene mantenuta la promessa di restituire ai comuni i 2,5 miliardi di tagli e dove tutte le misure per stanziare risorse ai Comuni sono rinviate a successivi decreti.

Il federalismo dei più furbi

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Le istituzioni finiscono in un incredibile giro di squillo, soldi e ricatti? Serve il federalismo . A Mirafiori e Pomigliano passa un accordo che cambia nel profondo il rapporto tra capitalismo e democrazia? Serve il federalismo . La riforma Gelmini taglia le gambe alla ricerca e provoca tensioni e proteste come da decenni non si vedevano? Serve il federalismo . In Afghanistan muore un nostro soldato ogni mese? Serve il federalismo . I terremotati protestano, i disoccupati aumentano, c’è la monnezza a Napoli? Serve il federalismo. Il mantra leghista, imperterrito, si ripete qualsiasi cosa accada. In parte perché i lumbard sanno di avere, almeno loro, un obiettivo politico chiaro. Ma anche - furbescamente – perché serve a non sporcarsi le mani con tutto il resto. Il Carroccio è partito di governo. Esprime tre ministri, ha un superministro come socio onorario, svariati sottosegretari, guida due Regioni, amministra centinaia tra province e comuni. Mentre il tessuto istituzionale del Paes

Federalismo: una settimana decisiva

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In parlamento questa sarà la settimana decisiva per capire se sarà approvato il decreto applicativo sulla finanza locale. Il ministro Roberto Calderoli, della Lega nord, ha tentato diverse mediazioni per cercare di avere i voti necessari al varo delle norme contenute nel provvedimento. Il PD su questo tema è stato molto chiaro. Il segretario Bersani ha detto: "Noi abbiamo la nostra proposta di federalismo, i nostri paletti. Siamo pronti a confrontarsi. Ma non vogliamo un federalismo pasticciato includente". Sarà un passaggio decisivo , questo del federalismo, anche per il futuro della legislatura . Se la Lega non avrà la certezza di portare a casa un provvedimento che è diventato la sua bandiera, staccherà la spina al governo. Intanto, anche i Sindaci si confrontano sul tema : disposti a scommettere sul federalismo, ma a condizione che lo si possa fare davvero, in primo luogo avendo le risorse necessarie . Il Sole 24 ore di oggi ha sentito in proposito Sindaci di diverso o

Federalismo

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"L'ultimatum della Lega, che chiede elezioni se il federalismo fiscale non sarà approvato entro gennaio, è un bluff" lo dichiara Francesco Boccia Segretario dell'Ufficio di Presidenza del Gruppo Pd alla Camera. Continua Boccia: "Il federalismo dipende solo da Calderoli e Tremonti. In questa legislatura è stato fatto un lavoro intenso nella Bicamerale nella quale il Pd non ha mai fatto mancare il suo contributo ma fino ad oggi continuano a mancare le risorse. Senza soldi non esiste il federalismo equo e solidale che noi vogliamo e che ha richiamato anche Giorgio Napolitano nel suo discorso di fine anno. Gli esponenti del Carroccio farebbero dunque bene a rivolgersi al proprio senso di responsabilità, anziché lanciare ultimatum, e ha chiedere al ministro Tremonti cosa intenda fare. Se poi la Lega ha deciso di andare al voto, allora non usi questa importante riforma che non può essere ridotta a un giocattolo pre-elettorale". DoppiaM

Federalismo fiscale: rischi e opportunità

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Ieri Il Sole 24 ore ha dedicato un approfondimento ai possibili effetti dell'attuazione del decreto sul federalismo fiscale. L'articolo è basato su uno studio elaborato da Ifel , la fondazione scientifica di ANCI , l'associazione nazionale dei Comuni d'Italia. Le conclusioni sono chiare: la riforma, così come disegnata dal Governo, può costare ai comuni oltre 2 miliardi e mezzo di euro, oltre a confermare tutti i tagli della manovra di luglio. Il Partito Democratico ha già evidenzato che i Comuni "hanno già dato", avendo contribuito a ridurre la spesa, mentre le amministrazioni statali l'hanno aumentata. Anziché tagliare, quindi, bisognerebbe rilanciare gli investimenti locali, imponendo una revisione intelligente e dinamica del patto di stabilità interno : basterebbe, per esempio, escludere da questo vincolo gli investimenti per le infrastrutture, per la viabilità, per le scuole, o per gli adeguamenti alle normative ambientali, per poter mettere in c

Una settimana decisiva

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Si è aperta oggi una settimana decisiva per le sorti del governo. Alle strette con la riforma dell'Università, con la sfiducia al ministro Bondi e con la copertura di 100 miliardi per le Regioni nella riforma federalista, l'esecutivo potrebbe non reggere , nonostante gli ultimi colpi di coda del Premier. Domani sarà il giorno del voto sul progetto di legge Gelmini per la riforma dell'Università. Se da un lato la riforma è necessaria, dall'altro la privatizzazione che la Gelmini propone va nella direzione opposta al miglioramento dell'Università. Il PD aveva messo sul piatto delle proposte concrete, ma non siamo stati ascoltati . Sarebbe molto più ragionevole sospendere l’esame della legge e tornare a discutere per averne una migliore. La discussione sull’università ha fatto slittare la mozione di sfiducia presentata dal PD al ministro Bondi. Il dibattito riprenderà proprio questa settimana e verrà al nodo l'attuale gestione della cultura, dai continui tagli ai

Sul federalismo solo annunci

Il Consiglio dei Ministri del 30 giugno ha approvato la relazione sul federalismo fiscale , preparata dal Ministro Tremonti; una relazione corposa, ma senza numeri certi sui costi . Il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, attacca: Sul federalismo assistiamo all’ennesima commedia del governo che cerca diversivi con annunci di un futuro meraviglioso, dove nessuno perderà e tutti guadagneranno. In realtà, da mesi, dal governo non è venuto niente di concreto, di misurabile o valutabile. Nel frattempo al Senato va avanti una manovra che porta allo stremo i servizi pubblici per lavoratori, imprese e famiglie offerti da Regioni, Province e Comuni. Per fare un passo avanti verso il federalismo vero il governo ascolti gli enti territoriali e si confronti al Senato sugli emendamenti presentati dal Pd e dalle altre opposizioni. Altri interventi dei responsabili del PD fanno notare che la relazione è una semplice fotografia dell'esistente, peraltro ancora contraddittoria e incompleta , c

Il federalismo senza soldi

Dunque, facciamo un riassunto. Del federalismo al Governo si occupano i Ministri delle Riforme (Bossi), della semplificazione (Calderoli), delle Regioni (Fitto), dell'Economia (Tremonti), della Pubblica Amministrazione (Brunetta) e poi ovviamente il neo ministro del Federalismo (Brancher), senza dimenticare il Premier. Ieri, a Pontida, Bossi ha voluto precisare che l'unico vero Ministro del Federalismo è lui (ma l'ha detto agli altri?). In mezzo a tanti dubbi, almeno una certezza c'è: per attuare il federalismo non ci sono i soldi. Non lo dice quel vecchio comunista cattivo di Bersani, non è un retroscena politico di qualche giornalista che sarà presto smentito. E' una dichiarazione ufficiale del Governo. Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, la scorsa settimana, alla Camaera dei Deputati, rispondendo nel corso del question time ad una interrogazione sulla manovra finanziaria, ha affermato testualmente: "Il Ministero dell'Economia e dell