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Doha 2012: un vertice deludente

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È finita ieri a Doha la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, con pochi passi avanti concreti: gli obiettivi restano quelli, ma le scadenze sono state rinviate Duro il giudizio del Wwf sul vertice: «Alcuni paesi sviluppati hanno bloccato i negoziati facendo passi indietro rispetto ai loro impegni precedenti e rifiutandosi di prenderne di nuovi. E la cosa peggiore è che era solo una manciata di paesi, come la Polonia, la Russia, il Canada, gli Usa e il Giappone - ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima Energia del WWF Italia che ha seguito i negoziati a Doha - Ciò che ci dice la scienza, e ciò che milioni di persone hanno sperimentato quest'anno, è che lottare contro il cambiamento climatico è ora estremamente urgente. Ogni anno è fondamentale e ogni anno in cui i governi non agiscono fa aumentare i rischi per noi tutti». Il quotidiano online Il Post dedica un approfondimento alla conferenza sul clima . Vediamo quali sono i termini degli accordi (pochi) pre

L'Italia e l'impegno per la riduzione dei gas serra

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E' in corso di svolgimento, in questi giorni, a Doha, in Qatar, la conferenza sul clima, promossa dall'ONU. Partecipano alla conferenza circa 17.000 persone provenienti da 194 paesi. L'obiettivo della conferenza è certamente quello di andare oltre Durban 2011 , il summit sul clima dello scorso anno, che si era concluso con poche promesse per la tutela della salute del pianeta . E che le cose da fare siano tante lo dimostrano anche i dati sulle emissioni di gas serra, diffusi durante la conferenza dall'associazione Germanwatch. La classifica , basata sul Climate Change Performance Index, prende in considerazione quattro parametri : il livello delle emissioni, il trend delle emissioni nei principali settori (elettrico, industria, costruzioni, trasporti, abitazioni), l'uso di energia rinnovabile e l'efficienza energetica. Sulla base di questi quattro indicatori , la Danimarca si piazza al primo posto, la Svezia al secondo e il Portogallo (che nella cris

Durban, accordo raggiunto sul clima

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Ci sono voluti 12 giorni di trattative più 36 ore di tempi supplementari, ma alla fine a Durban, nella notte tra il 10 e l'11 dicembre, l'accordo globale salva-clima è stato raggiunto ed è previsto che sia attuato entro il 2015 per entrare in vigore nel 2020 . La decisione è stata salutata da un lungo applauso dei delegati, ormai visibilmente provati: tutti senza cravatta, alcuni con lo slogan "Climate deal now" che campeggiava sulla maglietta. E' stata un'ovazione liberatoria che ha segnato la fine dell'incubo del fallimento. Alla fine è stata trovata la formula che ha messo tutti d’accordo: si arriverà entro il 2015 a definire "un protocollo, uno strumento legale o una soluzione concertata avente forza di legge". Dal 2013 partirà inoltre la seconda fase degli impegni di Kyoto a cui aderiranno l’Europa e una parte dei paesi industrializzati. Infine si renderà operativo un Fondo Verde da 100 miliardi di dollari l'anno per aiutare i pa