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Gli ultimatum leghisti di Pontida? Due settimane dopo sono già disattesi

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"Can che abbaia non morde". Avevamo titolato così, lo scorso 20 giugno , un post a commento del raduno leghista di Pontida . Qualla domenica, Bossi non solo non aveva rotto con Berlusconi , ma gli aveva lanciato degli "ultimatum" ridicoli, sapendo bene di non poter ottenere nulla . Cosa che è puntualmente avvenuta. Sono passate due settimane da quel raduno, e i primi due impegni che il Governo avrebbe dovuto mantenere non sono stati rispettati . E, naturalmente, non è successo nulla . Facile prevedere che sarà così anche per tutti gli altri. I proclami di Bossi sono già lettera morta , come scriveva ieri La Stampa ( qui ). E intanto arriva una manovra lacrime, tasse e sangue, che già sta generando molto scontento. Ma tanto il Premier può dormire sonni tranquilli, con alleati così...

Ministeri a Monza: quello che la Lega dimentica di dire...

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Sono passate poco più di 48 ore dal raduno leghista di Pontida e la Lega fa già la prima retromarcia . Voleva i Ministeri al Nord? Ora pare si accontenti di semplici sedi di rappresentanza , per non urtare il PDL e non mettere in difficoltà il Governo. E così cade la prima richiesta che era considerata essenziale per garantire la prosecuzione del Governo di Berlusconi. A conferma che can che abbaia non morde, come dicevamo qui ieri. In ogni caso, che siano ministeri o uffici di rappresentanza, ciò che la Lega dimentica di dire è che la Villa Reale recentemente è stata di fatto privatizzata , con un progetto di svendita sostenuto dallo stesso sindaco leghista di Monza e dalla Regione Lombardia. Lo racconta bene oggi Lettera 43, qui . Insomma, come ha fatto notare il PD monzese, il Sindaco di Monza domenica è sembrato ripercorrere le gesta di Totò e Nino Taranto, che vendevano la fontana di Trevi...

Can che abbaia non morde...

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Oggi tutti i commentatori dei principali quotidiani commentano con molto disincanto i "penultimatum" lanciati da Bossi nel tradizionale raduno leghista di Pontida . Come previsto, Bossi non ha rotto con Berlusconi. Questo è il dato di fondo della giornata. Il leader leghista si è mostrato più moderato di di gremiva il sacro prato degli happening padani, che a più riprese hanno urlato "basta" e libertà, libertà". Bossi sa che fare cadere il governo ora significherebbe solo favorire il centrosinistra, quindi rimanda ogni decisione e si tiene stretto a Berlusconi. Il massimo che ha fatto è stato preparare un elenco di cose da fare entro sei mesi , ma tra queste non c'è nulla che possa turbare il sonno di Berlusconi . Tra l'altro, questo elenco è anche interessante, da un certo punto di vista. Perchè pone questioni vere, che finora il Governo non ha voluto affrontare . Non solo: pone questioni che finora anche la Lega aveva negato, sostenendo ne

La frase della settimana

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 è stata pronunciata nel week end...a Pontida. Roberto Maroni, ministro degli Interni della Repubblica italiana ha dichiarato: «Noi abbiamo un grande sogno: una Padania libera e indipendente». Oltre al Ministro Maroni, degna di nota è anche l'esibizione di Matteo Salvini che, come da tradizione, si è esercitato nella sua professione preferita: il canto con insulti . Qualche anno fa era toccato ai napoletani, ieri il prescento è stato il neo sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Per finire, facciamoci una risata con il generatore automatico di ultimatum della Lega a cura come sempre di "Metilparaben". Del tipo: vogliamo il ministero degli Interni a Vigevano, la Corte dei Conti a Schio, la riforma dell'albo dei parrucchieri prima dell'alba e una grigliata di scampi e mazzancolle. Vogliamo il ministero delle Infrastrutture a Sesto San Giovanni, la Banca d'Italia a Jesolo, la riforma delle imposte sugli ovini prima che Renzo Bossi conti fino a cento