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19 luglio 1992. Una strage di Stato

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L'aria a Palermo era ancora tesa, nell'atmosfera, percepibile, che qualcosa altro potesse ancora accadere . Un botto sparato in aria da qualche banda di ragazzini, come lo eravamo allora noi, era  sufficiente  per spezzare le gambe dalla paura. Non sarebbero bastate, era chiaro, le manifestazioni che si erano ripetute in quei lunghissimi, brevissimi, cinquantadue giorni, per fermare il piano attuato dai Corleonesi per quell'estate del 1992.  Paolo Borsellino,  dopo l'attentato a Falcone, divenne il magistrato più esposto. E si può dire che avremmo cominciato a conoscerlo soltanto allora , quando instancabile, sembrava voler dimostrare a se stesso, e a quei Siciliani che avevano creduto nel lavoro del pool antimafia, che quel processo non si sarebbe arrestato con la morte di Falcone.  Ho rivisto su youtube (lo si abbia in Gloria) il video dell'unica volta in cui ebbi la fortuna di ascoltarlo , al termine della fiaccolata organizzata dall'Agesci, l'associa

Il voto di Palermo. Un cambio di passo.

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 Vista di Palermo da Pizzo Manolfo. Foto di Mauro Caruso C'è un luogo che più di ogni altro testimonia, a questa tornata elettorale, la fine di un ciclo politico, o come più prosaicamente è stato detto da alcuni analisti, la fine della seconda repubblica.  In cui l'elettorato di destra, tradizionalmente di maggioranza, si è sfaldato nei rivoli del post berlusconismo. Palermo . Amministrata per dieci anni da un sindaco, Diego Cammarata , che ancora cinque anni fa era stato rieletto senza passare per il ballottaggio.  In cui i risultati di ieri consegnano la città di fatto alla sinistra , con il ballottaggio tra due esponenti, Orlando e Ferrandelli, che con percorsi diversi e tortuosi hanno dimostrato di poter essere l'alternativa al declino degli ultimi anni.  E' interessante però analizzare i passaggi che hanno portato al risultato di ieri: 1. Alle elezioni si sono presentati undici candidati. Un numero eccezionalmente a

Paolo Borsellino, 19 luglio 1992

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19 luglio 1992. Paolo Borsellino , dopo avere pranzato con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, decide di andare dalla madre, che abitava in via D'Amelio, a Palermo. Ad attenderlo c'era una Fiat 126 con circa 100 chili di tritolo. 19 luglio 1992 video Inedito from 19luglio1992 on Vimeo . Nell'attentato , messo a segno 57 giorni dopo quello in cui perse la vita il suo amico e collega Giovanni Falcone , morirono anche i cinque agenti della sua scorta , Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'attentato , come ha detto oggi il Presidente Napolitano , "volle colpire sia un simbolo della causa della legalità , sia un uomo che stava mobilitando le migliori energie della società civile, dando a esse crescente fiducia nello stato di diritto". Il modo migliore per onorare Paolo Borsellino è quello di fare luce sull'attentato . Si spera che a breve le inchieste sui depistaggi portino a scoprire l