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Aleppo non è Srebrenica

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Aleppo è il simbolo di un’epoca di riconfigurazione degli equilibri globali ci dice Lia Quartapelle.  Le immagini e le notizie che ci arrivano dalla città ormai espugnata sono disperanti e vividissime. L ’unica certezza è che non sarà possibile dimenticare Aleppo e che ci vergogneremo di quanto non stiamo facendo. Aleppo non è Srebrenica, e non è neanche il Rwanda del 1994. Le immagini e le notizie che ci arrivano dalla città ormai espugnata sono disperanti e vividissime. L’unica certezza è che non sarà possibile dimenticare Aleppo e che ci vergogneremo di quanto non stiamo facendo, proprio come accadde tra l’aprile e il luglio del 1994 di fronte al genocidio rwandese o al massacro di tutti i maschi musulmani della città bosniaca, sotto gli occhi delle truppe olandesi delle Nazioni Unite, avvenuto l’11 luglio 1995. Tuttavia, Aleppo non è Srebrenica. E non è Kigali. È cambiata, infatti, la natura della guerra, e i conflitti di questa nostra era di disordine globale rendono anco

5 giugno, Giornata dell'Ambiente

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Il 5 giugno è l’occasione per fare il punto sulle grandi emergenze con la Giornata Mondiale dell’Ambiente promossa dalle Nazioni Unite. L’obiettivo è sensibilizzare le persone sui problemi ambientali e favorire l’attenzione e quindi l’azione dei governi. Leggiamo dal sito de La Stampa. Innalzamento del livello del mare, incremento di ondate di calore e periodi di siccità, alluvioni, tempeste e uragani in aumento per frequenza e intensità. Complici le emissioni di gas serra in costante aumento, gli effetti del riscaldamento globale si stanno facendo sentire, mettendo a dura prova il pianeta. Secondo il Wwf i governi e le aziende stanno rispondendo con colpevole lentezza. E intanto, il mondo continua a confrontarsi con una minaccia di aumento medio della temperatura globale di almeno 4°c rispetto all’epoca preindustriale.   I cambiamenti climatici, spiega all’Adnkronos Corrado Clini, direttore generale del ministero dell’Ambiente, «cominciano a manifestarsi seppur in modo non

Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro.

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Oggi, 28 Aprile , migliaia di rappresentanti dei governi, dei datori di lavoro e dei lavoratori celebrano la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro . La giornata è promossa dall' Organizzazione Internazionale del Lavoro delle Nazioni Unite. Questo appuntamento ci serve per fare l'ennesima riflessione sul mondo del lavoro, sulla crescente disoccupazione, sulle difficoltà che incontrano i giovani ad inserirsi e quindi l'accettazione di un lavoro precario e molto spesso anche insicuro. Il mondo del lavoro ancora oggi, registra spesso fenomeni di illegalità, di negazione di diritti fondamentali del lavoratore, costretto a sottostare a condizioni irregolari. Dove si annidano queste situazioni è più facile infortunarsi o sviluppare malattie professionali. Quest'anno il tema riguarda i rischi emergenti e i "modelli di prevenzione" degli infortuni A tal proposito viene sottolineata la necessità di creare nuove forme di prevenzione per a