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Solidarietà al Marocco

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Con il cuore e la mente in Marocco.  Sono ore di angoscia e cordoglio per le immagini devastanti che arrivano da Marrakech. Centinaia di vittime, feriti, macerie.  L'Italia e l'Europa attivino tutti i canali per aiutare il Marocco colpito dal gravissimo terremoto.  Solidarietà dal PD alle popolazioni marocchine, alle comunità che vivono in Italia e ai nostri connazionali che lavorano e sono lì.  Partito Democratico

Patrick Zaki, una condanna vergognosa

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É una notizia terribile la condanna a tre anni per Patrick Zaki. Un esito amaro, che arriva alla fine di un lunghissimo processo-farsa che ha già visto Patrick scontare molti mesi nelle carceri egiziane.  L’Italia e l’Europa alzino immediatamente la voce davanti a questo accanimento nei confronti di un giovane che ha studiato qui da noi e che non merita tutto questo. Brugherio è schierata a fianco di Zaki già dal marzo del 2021, con un ordine del giorno presentato dal PD e sottoscritto da Brugherio è Tua e da Sinistra per Brugherio e approvato dal Consiglio comunale nonostante l'astensione dei partiti di destra.  Nonostante la giunta Assi non sembri sensibile a queste tematiche chiediamo che almeno su questo tema l'amministrazione comunale non faccia fare alla nostra città un passo indietro: Brugherio rimanga al fianco di Patrick e della sua famiglia in questo momento terribile. Tutte le istituzioni devono reagire a questa ennesima ingiustizia!

Congratulazioni Patrick!

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Un enorme abbraccio a Patrick Zaki, che oggi si è laureato con 110 e lode all’Università di Bologna! La cerimonia di proclamazione non è purtroppo avvenuta in presenza ma in collegamento dall'Egitto, dove Patrick è imputato in un processo farsa che continua a slittare. Non ci stancheremo mai di lottare per la sua libertà. Congratulazioni ancora Patrick per la tua laurea: ti aspettiamo a braccia aperte. Siamo tutti con te!

Un incontro per la democrazia

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Sono molto felice di aver incontrato il Presidente Lula, ed essermi confrontata con lui sulle sfide comuni sui grandi temi globali: democrazia, contrasto ai cambiamenti climatici e alle disuguaglianze. Lula è un simbolo straordinario di lotta, di riscossa e di rivincita delle persone più deboli su una destra estrema che anche in Brasile ha spaccato la società, emarginato i più deboli e fatto gli interessi di pochissimi. A presto, Presidente! Elly Schlein

La giornata mondiale dell'ambiente

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Oggi è la giornata mondiale dell’Ambiente. Un’occasione per ribadire l’importanza e l’urgenza di porre l'emergenza climatica in cima all’agenda politica. Proteggere il Pianeta in cui viviamo è una priorità assoluta. È un’emergenza globale e trasversale, dalla quale derivano decine di altre emergenze. Davanti a ciò che dice da decenni la scienza è incredibile che ci sia ancora chi nega l'evidenza. Affrontare l'emergenza significa ripensare, riprogettare e rilanciare un nuovo modello di sviluppo, abbattendo le emissioni climalteranti e investendo su economia circolare, fonti rinnovabili, agricoltura sostenibile, infrastrutture e mobilità sostenibili, formazione, innovazione, ricerca. Significa fermare il consumo di suolo e investire per la prevenzione del dissesto idrogeologico e per tutelare il nostro prezioso capitale naturale, ripensando in chiave di adattamento al clima che cambia le nostre città e i territori, e investendo le risorse che servono per una seria attività di

34 anni da Piazza Tienanmen

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Il 4 giugno del 1989 si concludeva con l’intervento dei carri armati la protesta di piazza Tienanmen.  Tutti ricordiamo l’immagine di uno studente che fronteggiava coraggiosamente l’avanzata dei militari.  Un simbolo di una protesta su larga scala: gli studenti chiedevano riforme democratiche, ma il regime proclamò la legge marziale e Pechino venne circondata dall’esercito sino alla capitolazione.  In Cina oggi la memoria di quegli eventi è stata rimossa e osteggiata, ma è doveroso ricordare quella storia di coraggio e sostenere il rispetto dei diritti umani, sempre e ovunque nel mondo.

La Turchia non è solo Erdogan

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Il 25 e 26 aprile 2021 ero in veste di osservatore internazionale ad Ankara, al processo Kobane, dove moltissimi attivisti curdi erano sotto accusa per motivi politici. Oggi, alla luce del risultato di ieri, provo grande dispiacere per la Turchia e per le tante e i tanti, a partire dai molti giovani perseguitati, incarcerati o sotto accusa, che hanno lottato per un cambiamento che non è purtroppo ancora arrivato. A Bruxelles abbiamo ascoltato negli scorsi mesi la testimonianza di molti di loro, con la partecipazione anche di Patrick Zaki: dobbiamo mantenere aperto il dialogo con la politica e la società turca, che non è rappresentata solo dal nazionalismo islamista di Erdogan ma anche dalla speranza di un futuro laico, europeo e democratico.  Brando Benifei , Capodelegazione PD al Parlamento Europeo

Figuraccia mondiale!

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Ancora una figuraccia internazionale per Meloni, questa volta in Canada: il Primo ministro Trudeau ha duramente attaccato il Governo italiano, definendosi preoccupato per le posizioni che il nostro Paese sta assumendo sui diritti civili. Meloni ha risposto che sta semplicemente facendo ciò che fanno tutti gli altri e attuando quello che ordinano i tribunali: una risposta fragile e sbagliata. Da un lato, non è vero che questo Governo sui diritti LGBTQI+ sia in sintonia con altri - a parte forse Polonia e Ungheria - e, dall’altro, segna la sconfitta della politica, che non decide e si rivolge ai giudici per sopperire alle proprie mancanze. Dalle questioni migratorie alle politiche economiche, dai diritti civili alla collocazione internazionale dell’Italia, Meloni all’estero è ogni giorno più isolata: un danno per il nostro Paese.

Dalla parte delle donne iraniane

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Non conosce tregua la repressione in Iran. Fatemeh Motamed-Arya e Afsaneh Bayegan, due attrici estremamente conosciute e popolari nel Paese, sono finite nel mirino del regime dopo essere state avvistate in pubblico mentre non indossavano l’hijab obbligatorio.  Da aprile il regime ha inasprito i controlli, avvalendosi anche dell’aiuto della tecnologia, e le autorità hanno iniziato a installare telecamere intelligenti per identificare le donne che non indossano il velo. Nella regolamentazione sull’AI a cui sta lavorando il Parlamento Europeo ci sarà il divieto esplicito per questo tipo di telecamere biometriche nei luoghi pubblici, già utilizzate ad esempio anche in Cina.  Solidarietà alle donne iraniane in lotta: la battaglia per i diritti umani passa dal ruolo dell’Europa, sia nel rappresentare un faro rispetto alla tutela delle persone, sia alzando il livello di pressione diplomatica sul regime.

Tutto per il potere

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Ecco il manifesto di Erdogan, che inaugura la campagna elettorale con arresti di massa dei suoi oppositori: ieri la polizia ha fatto irruzione nelle case di giornalisti, avvocati, politici, artisti e attivisti per i diritti umani, tutti curdi. Tra gli arrestati figurano dirigenti del partito filo-curdo HDP, tra i quali spicca il co-vice presidente Ozlem Gunduz, accusati di fiancheggiare il Pkk e l'organizzazione affiliata del Kck nell'ambito di un'indagine sulle "attività terroristiche" condotte dai due gruppi. L'HDP è il secondo partito di opposizione in Parlamento e da tempo è nel mirino della repressione autoritaria di Erdogan: bisogna fare luce su questi arresti e vigilare sulla regolarità delle elezioni in Turchia. Erdogan, sotto nei sondaggi, cercherà di usare ogni mezzo per mantenere il potere.

Sempre dalla loro parte

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Le donne in Iran continuano a subire la repressione del regime: il Ministero dell’Istruzione e quello della Sanità hanno annunciato che tutte coloro che non indosseranno il velo saranno discriminate. Il regime teme le donne formate ed emancipate e per questo mina il loro diritto ad istruirsi.  Dalla morte di Mahsa Amini, le donne iraniane sono in lotta ogni giorno contro l’autoritarismo che rende loro la vita difficile, colpendo i diritti e aumentando la violenza: l’Europa è e sarà sempre al loro fianco in questa battaglia.

Un sogno ancora vivo

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Il 4 aprile 1968 veniva assassinato Martin Luther King: veniva colpito un simbolo per cercare di spegnere un grande sogno di uguaglianza.  Un sogno che, però, non è mai finito e vive ancora oggi. Un sogno che ci insegna che possiamo cambiare il mondo, le diseguaglianze si possono rovesciare e le lotte più difficili si possono vincere.  «Io ho un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione dove non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per ciò che la loro personalità contiene. Io ho un sogno oggi!»

Mai più

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La tragedia di Crotone è senza fine, il mare ha restituito altri corpi e sono saliti a 62 i migranti morti nel naufragio. Tra loro, moltissimi erano bambini. Provo sdegno per le dichiarazioni contro l’Europa del Ministro Piantedosi: questo Governo sta scientificamente lavorando per rendere più difficili i salvataggi in mare, con regole assurde per le ONG e porti chiusi. Servono invece vie legali e sicure, corridoi umanitari per chi è in fuga dalla disperazione: è di questo che parliamo quando, anche al Parlamento Europeo, lavoriamo per superare il regolamento di Dublino. Altrimenti piangeremo altre vittime, e altre ancora, nel Mediterraneo: un mare che sta diventando un inferno .   Brando Benifei , Capodelegazione PD al Parlamento Europeo

Per dire no alle guerre

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Questa sera, a un anno dall'inizio dell'aggressione russa all'Ucraina, il gruppo dirigente del PD brugherese ha voluto partecipare alla fiaccolata organizzata per non dimenticare e pregare per una rapida soluzione diplomatica della guerra.  Una fiaccolata su un percorso della lunghezza di un chilometro e mezzo, promossa dalla Comunità Pastorale Madonna dell’Aiuto e dal Decanato di Monza Zona V con il patrocinio dei comuni di Villasanta, Monza e Brugherio, intervallato da quattro tappe, simboliche ciascuna di un continente nel quale tutt’oggi sono in corso conflitti.  L'arrivo nella chiesa di Sant’Anastasia ha invece visto la proiezione di brevi video con passaggi degli interventi a tema di diverse figure, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Papa Francesco, e una breve omelia di riflessione.  Un'iniziativa che ha visto una straordinaria partecipazione: una testimonianza della volontà di ribadire l'importanza dei temi della pace e della convivenza

24 febbraio, un anno di guerra

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È passato un anno da quando Putin ha ordinato l'invasione dell'Ucraina: era la notte tra il 23 e il 24 febbraio 2022, e aveva inizio l’orrore a cui ci siamo opposti, aiutando la resistenza ucraina e accogliendo i profughi.  Come dice Liliana Segre: “Occorre che vengano salvaguardati il diritto internazionale, l'indipendenza dell'Ucraina, un assetto di sicurezza per tutti gli Stati della regione. Solo così i popoli europei potranno godere di una nuova, lunga stagione di convivenza pacifica come quella che aveva caratterizzato la gran parte del nostro continente tra la fine della seconda guerra mondiale e il 2022.”  Siamo e saremo al fianco del popolo ucraino in lotta per la libertà.

Putin, criminale di guerra

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“Non siamo in guerra con il popolo ucraino.”  Mentre Putin pronunciava queste parole deliranti nel suo ricorso continuando a sostenere che la guerra non l'ha iniziata lui, i militari russi bombardavano una fermata del bus nel centro di Kherson: 6 morti, 16 feriti.  Fermare l’aggressione di Putin è un dovere per ottenere la pace. Non abbandoniamo il popolo ucraino, che resiste a questa violenza .   Brando Benifei , Capodelegazione PD al Parlamento Europeo

L'UE è vicina alle popolazioni colpite dal terremoto

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Un dramma orribile ha colpito Siria e Turchia. L’Unione Europea è in campo con i suoi aiuti e ha attivato la Protezione Civile Europea: sono già partite le prime squadre e nelle prossime ore il sostegno aumenterà ancora.  Siamo al fianco delle popolazioni colpite, alle quali rivolgiamo in queste ore i nostri pensieri .   Brando Benifei , Capodelegazione PD al Parlamento Europeo

A fianco dei popoli colpiti dal terremoto

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Un terremoto, di magnitudo 7.8 e con epicentro a Gaziantep, si è abbattuto su Turchia e Siria causando migliaia di morti, feriti e distruzioni. Sono centinaia gli edifici crollati, mentre le operazioni di soccorso continuano da ore.  La distruzione causata dal terremoto è straziante. Siamo a fianco dei popoli di Turchia, Siria e di tutte le altre regioni colpite.

Sette anni senza Giulio Regeni

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Il 3 febbraio di sette anni fa veniva ritrovato sul ciglio di una strada della periferia del Cairo, in Egitto, il corpo torturato di Giulio Regeni, ricercatore dell’Università di Cambridge.  Da quel giorno chiediamo incessantemente la verità per Giulio e per tutte le vittime per cui sono stati violati i diritti umani, avvenuto tante volte, troppe, nel silenzio più totale.  Ieri, anche a Brugherio, sotto allo striscione “Verità per Giulio Regeni”,  lo abbiamo detto con forza: verità e giustizia per Giulio Regeni!

Ricordare, un nostro dovere

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Perdere la Memoria è un rischio che deve assillarci, farci correre i brividi lungo la schiena: perché, quando gli ultimi testimoni dell’orrore, della Shoah e delle deportazioni non ci saranno più, il dovere di tenere viva la Memoria - affinché non possa ripetersi quanto già accaduto - sarà tutto sulle nostre spalle. A Brugherio, la mia città, abbiamo posato un anno fa alcune pietre di inciampo per ricordare Giulio Agostoni, Albino Pisoni e Edoardo Colombo, cittadini brugheresi accomunati dal tragico destino dei campi di concentramento nazisti. Un piccolo gesto per portare la Memoria nella quotidianità delle persone, che “inciampano” in queste pietre andando al lavoro o a scuola. Ricordare è un nostro dovere, perché il futuro non assomigli a quel tragico passato .   Pietro Virtuani