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Jobs Act, è di nuovo scontro

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Che fra CGIL e Governo Renzi non corra buon sangue già si sapeva ma ieri è arrivata l'ennesima dimostrazione. Questa volta il nodo della discordia è il Jobs Act . Nel corso dell'inaugurazione della nuova sede del sindacato regionale a Milano, la leader Susanna Camusso ha attaccato il Presidente del Consiglio accusandolo di " pensare troppo al modello Thatcher ". Premier che risponde in serata con un video su YouTube: " A quei sindacati che vogliono contestarlo chiedo: dove eravate in questi anni quando si è prodotta la più grande ingiustizia, tra chi il lavoro ce l'ha e chi no. Si è pensato a difendere solo le battaglie ideologiche e non i problemi concreti della gente. Non vogliamo il mercato del lavoro di Margaret Thatcher - continua - ma creare un sistema del lavoro giusto ". Renzi ha poi fatto esempi concreti, ha raccontato storie, quella di Marta, 28 anni, che a differenza delle sue amiche che hanno un impiego pubblico lei non ha il diritto all

Cosa contiene il Jobs Act

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La riforma del lavoro proposta dal governo Renzi muove i primi passi in questi giorni, raccogliendo da subito le prime critiche. Il primo passo nel lancio del piano per il lavoro è stata l'approvazione del decreto legge per il rilancio dell'occupazione. Attraverso gli spunti forniti dal sito Internazionale , osserviamo i punti cardine del nuovo decreto. Viene alzata da 12 a 36 mesi la durata dei contratti a tempo determinato senza causale, cioè quelli per cui non è obbligatorio specificare il motivo dell’assunzione. La forza lavoro assunta con questo tipo di contratto non potrà essere più del 20 per cento del totale degli assunti. I contratti a tempo determinato si potranno rinnovare fino ad un massimo di otto volte in tre anni, sempre che ci siano ragioni oggettive e si faccia riferimento alla stessa attività lavorativa. Salta l’obbligo di pausa tra un contratto e l’altro. I contratti di apprendistato avranno meno vincoli. Per esempio per assumere nuovi appr

Le prime idee del piano lavoro del Pd

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  Dopo le indiscrezioni delle ultime settimane, sono comparse oggi sul sito di Matteo Renzi le prime bozze del tanto atteso Job Act (un termine che, con tentazioni esterofile, deriva dal piano proposto da Barack Obama nel 2011), il piano lavoro proposto dal PD che dovrebbe racchiudere e semplificare tutte le regole che attualmente esistono relative al mercato del lavoro, e che sia comprensibile anche all’estero.  Renzi ha spiegato che gli spunti inseriti nella enews sul Jobs Act saranno inviati giovedì 9 gennaio ai parlamentari, ai circoli e agli addetti ai lavori per critiche, osservazioni e eventuali integrazioni. La settimana prossima la proposta verrà arricchita con le osservazioni ricevute e il 16 gennaio verrà discussa dalla direzione del Partito Democratico.   Leggendo dal sito del Segretario l ’obiettivo è creare posti di lavoro, rendendo semplice il sistema, incentivando voglia di investire dei nostri imprenditori, attraendo capitali stranieri. Nello spec