Una vittoria che indica la strada dell’alternativa
Questa è una vittoria plurale e collettiva a cui hanno contribuito tutte le forze progressiste: ci indica la direzione per costruire l’alternativa alle destre. Abbiamo saputo vincere con l’umiltà e l’unità.
Il calo vistoso dei partiti di governo dovrebbe spingerli a interrogarsi sulle politiche sbagliate che stanno portando avanti: la sanità pubblica è diventata la prima preoccupazione dei cittadini a prescindere da ciò che votano.
Ci abbiamo sperato tanto e abbiamo lavorato giorno per giorno al fianco di de Pascale e Proietti, che saranno due grandi presidenti. Penso che sia stata innanzitutto una vittoria degli emiliano-romagnoli e degli umbri. Mai mi avete sentito caricare di valenze nazionali le elezioni regionali e non lo farò neanche ora. Anche se credo che il calo vistoso dei partiti di governo dovrebbe spingerli a interrogarsi sulle politiche sbagliate che stanno portando avanti: la sanità pubblica è diventata la prima preoccupazione dei cittadini a prescindere da ciò che votano. E non mi stupirei se una parte di quegli elettori che hanno votato per Stefania e Michele l’abbiano fatto proprio in virtù delle nostre battaglie a difesa degli ospedali e dei salari.
Quanto al PD, che si afferma come primo partito in entrambe le regioni, è un risultato davvero straordinario che ci conferma sul territorio davanti a tutti gli altri partiti. Ovunque c’è stato un balzo impressionante, abbiamo un PD che da solo, in Emilia-Romagna, prende più voti dell’intera coalizione di centrodestra. Una cosa clamorosa. Come pure in Umbria: FdI ha perso 14-15 punti rispetto alle Europee, in soli cinque mesi. Non mi pare un caso che avvenga proprio mentre il governo annuncia altri tagli alla scuola e alla sanità pubblica, tradisce le promesse sulle pensioni che aumentano di 10 centesimi al giorno e in un momento in cui a fronte di un calo della produzione industriale che dura da 20 mesi si decide di sottrarre 4,6 miliardi all’automotive. Scelte che regalano solo delusione e incertezza a famiglie e imprese.
I dati confermano che il PD è il perno della costruzione dell’alternativa alle destre. E ci consegna una grande responsabilità, che infatti abbiamo sempre esercitato all’insegna della massima unità. Noi continueremo a perseguirla. I risultati ci dicono che siamo sulla strada giusta: non abbiamo nessuna presunzione di autosufficienza.
In Umbria e Emilia Romagna sono le vittorie di tutte le forze progressiste che hanno contribuito a costruire l’alternativa. C’è un PD che ha rialzato la testa, ritrovato un’anima, un profilo chiaro e una connessione con la nostra gente che sa da che parte trovarci. Resto fiduciosa che la generosità con cui si sono stretti i patti sui territori sarà la stessa con cui costruiremo un’alleanza ampia per conquistare domani il governo del Paese. Io penso che il contributo di tutte le liste sia prezioso. E siccome le vittorie sono un ricostituente, ci daranno lo slancio per perseguire con ancora più determinazione l’unità dei progressisti. A partire dalle battaglie che stiamo facendo insieme contro la disastrosa manovra del governo.
Elly Schlein