Il mio corpo, la mia scelta

La Giunta lombarda consente (e finanzia) l’ingresso delle associazioni antiabortiste all’interno delle strutture sanitarie pubbliche. Sono ben 44 i Centri di Aiuto alla Vita (Cav) presenti nella regione, di cui 18 operano all’interno di ospedali e consultori pubblici. 

Come denunciamo da anni anche grazie all'importante lavoro della Consigliera regionale Paola Bocci, in Lombardia gli obiettori di coscienza superano in certi casi il 70% e la Giunta invece di difendere la legge 194, che dovrebbe tutelare la libertà di scelta delle donne, sostiene i Cav con bandi e fondi pubblici. 

Questi Cav, collegati al Movimento per la Vita, interferiscono con le scelte delle donne che cercano supporto per l’interruzione volontaria di gravidanza, in alcuni casi influenzando le decisioni in modo aggressivo. Tutto questo è inaccettabile, soprattutto in una struttura pubblica, per questo chiediamo maggiore trasparenza sui criteri di competenza e sui requisiti del personale di questi centri. 

Tutto questo è inaccettabile per tutte e tutti coloro che credono nel diritto di autodeterminazione, chiediamo che la libertà di scelta delle donne non venga messa in discussione, né in Lombardia né altrove!

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