La sanità pubblica è in pericolo

Se il Governo non si decide ad agire in modo urgente, la sanità pubblica presto non lo sarà più. 

È il Corriere della Sera a denunciare che perderemo 20mila medici nel solo 2024, formati in Italia ma che andranno a lavorare all’estero perché non riusciamo a valorizzarli. Un’assurdità, sapendo che mancano già 30mila medici alla sanità pubblica, oltre a decine di migliaia di infermieri e operatori socio-sanitari. 

Il risultato per i cittadini è che si attendono mesi, in alcuni casi anni, per un esame diagnostico. Chi può rivolgersi al privato per saltare la fila lo fa già, gli italiani spendono 40 miliardi di euro all’anno in sanità privata, ma chi non può farlo rinuncia a curarsi: sono 4 milioni e mezzo secondo l’Istat. 

Lo diciamo da mesi, chiedendo a Giorgia Meloni di salvare la sanità pubblica come priorità assoluta. La destra risponde che ha aumentato i fondi, smentendo le stesse previsioni del Governo - che descrivono nero su bianco il calo dell’investimento in percentuale del PIL nei prossimi anni - e degli organismi di controllo parlamentare, che definiscono “inadeguate” le misure previste. 

Cos’altro deve succedere per affrontare questa crisi, invece di andare avanti a mance elettorali e bonus? 

Abbiamo presentato una proposta di legge per salvare la sanità pubblica e siamo pronti a discuterla con tutte le forze politiche, per evitare di tradire l’articolo 32 della Costituzione, facendo finta di non vedere.

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