I tagli di Regione sulle politiche ambientali

Quando si taglia sulle politiche ambientali, il conto è salato e sono i lombardi a pagare sulla propria pelle le conseguenze. 

Per la tutela del territorio, così come per la sicurezza e per tanti altri temi, la destra è sempre brava a fare il compitino elettorale, ma quando si parla di amministrare e governare fa spallucce. E allora è doveroso mettere i puntini sulle i. 

La Giunta Fontana, dello stesso colore politico di coloro che oggi si sono scagliati contro il sindaco di Milano Beppe Sala per gli allagamenti e per le esondazioni, ha tagliato ben 167 milioni di euro dai fondi per la difesa del territorio e dell’ambiente. Soldi che sarebbero serviti, tra le altre cose, a rinaturalizzare i corsi dei fiumi e a prevedere bacini di spagliamento. 

Ancora una volta la destra sceglie di non governare ma di fare solo propaganda politica. Ma le bugie, si sa, hanno le gambe corte. E non è finita! Ricordate le vasche di laminazione? Ecco, quella di competenza del Comune di Milano oggi è entrata in funzione, mentre quelle di Regione Lombardia a Senago, Paderno Dugnano e Lentate sul Seveso rimangono un miraggio. 

Alla faccia della prevenzione tanto millantata dall’assessore al Territorio Gianluca Comazzi. Non c’è da stupirsi, però. 

Cosa possiamo aspettarci da quelli che hanno messo Lucia Lo Palo, negazionista climatica, alla presidenza di Arpa Lombardia, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale?

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