Ricordare per costruire il futuro

“La memoria è l’unico vaccino contro l’indifferenza”

Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz Birkenau vengono aperti mostrando al mondo gli orrori della furia nazista. La data della liberazione di quel campo è scelta come simbolo della Shoah e della sua fine.

Il 27 gennaio è il giorno nel quale fermarsi e esercitare il dovere della memoria. Per questo le parole della Senatrice Segre rappresentano al meglio quanto grande sia l’importanza del ricordo delle atrocità compiute dal regime nazista e dai suoi alleati.

La nostra società ogni anno deve affrontare una sfida più complessa: trasmettere la memoria dei sopravvissuti all’Olocausto alle nuove generazioni e alimentare il ricordo in tutti i cittadini. Ricordare le atrocità commesse dal nazismo e dal regime fascista, lo sterminio, le leggi razziali, tutti coloro che a rischio della propria vita hanno salvato quella degli altri significa costruire un futuro libero dall’odio e dalla violenza, rispettoso dei diritti e della libertà di ognuno.

Non dobbiamo mai abbassare la guardia.
È notizia di qualche giorno fa: a Livorno un ragazzo di 12 anni è stato aggredito a calci e pugni perché di religione ebraica.

Potrebbero essere fatti altri esempi di fatti simili a questo, e gesti come questo fanno capire ancora di più l'importanza di formare la memoria e le coscienze.

Contro il virus dell’indifferenza la memoria è l’unico vaccino.

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