Sant'Anna di Stazzema, l'orrore del nazifascismo

Il 12 agosto del 1944 ci fu un apice di brutalità nella sanguinosa estate di rappresaglie portate avanti dagli occupanti nazisti: iniziò la strage di Sant’Anna di Stazzema. I tedeschi, accompagnati da fascisti conniventi, circondarono la città, massacrando oltre 560 civili, la maggior parte dei quali donne, bambini e anziani. 

La vittima più giovane aveva appena 20 giorni. 

Fu una strage dalla ferocia indicibile, meticolosamente pianificata per sterminare la popolazione e interrompere ogni collegamento tra i civili e i partigiani, come emerse dalle indagini della Procura Militare della Spezia. 

Coltivare la Memoria di quanto accadde è un dovere civile, serve a rinnovare l’impegno di difesa dei principi della democrazia e della Costituzione antifascista. 

Fatti drammatici come questo ci ricordano anche quanto sia preziosa la conquista di una pace duratura all’interno dei confini europei, permessa dal lungimirante e coraggioso processo di integrazione, che proprio da violenze terribili come quelle di Sant’Anna trasse spinta e forza. 

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