Di seguito il programma della Nuova Festa Democratica in due versioni, quello riferito ai dibattiti e quello riguardante le serate danzanti.
Vi aspettiamo!
Fontana a casa. Un anno prima. Pronti a buttarlo giù sarebbero proprio i suoi: Lega e Fratelli d’Italia che per la vergogna lo vogliono fuori dai giochi. Vergogna per le liste d’attesa infinite. Vergogna per l’immobilismo. Vergogna per le oltre 23mila case pubbliche regionali lasciate vuote. Vergogna perché la Lombardia, da locomotiva d’Italia, sta precipitando in tutte le classifiche. La destra ha fallito. E pur di non mollare il posto, si aggrappa alla qualunque, fino alla disperata ultima spiaggia: trascinare le regionali (anticipate di un anno) dentro le politiche. Tutto per salvare poltrone e faccia. Ma le lombarde e i lombardi meritano molto di più. A partire da una sanità pubblica puntuale, territoriale, giusta. Quella che tra un mese il PD porteà in Consiglio Regionale con la nostra legge di iniziativa popolare. Mentre loro trafficano dietro le porte chiuse dei palazzi, noi lottiamo per una nuova Lombardia.
La decisione di STM di ritirare gli esuberi ad Agrate è un risultato importante, un passo avanti frutto della determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori che si sono battuti per difendere il loro futuro e quello del territorio. Come Partito Democratico ci siamo impegnati sin dall’inizio in questa battaglia e oggi possiamo dire che un primo passo è stato compiuto. Ma non è finita qui: ora serve un piano industriale solido che garantisca non solo la tutela dell’occupazione, ma anche nuovi investimenti per fare di Agrate, della Lombardia e dell’Italia un punto di riferimento strategico in Europa. Continueremo a vigilare perché le promesse diventino impegni concreti e duraturi. Siamo al fianco dei lavoratori e lavoratrici, per portare avanti ogni battaglia che riguarda i loro diritti e la loro tutela. Avanti così, adesso un nuovo piano industriale per rilanciare l’azienda e dare sicurezza alle persone.
Questa sera Israele ha avviato l’assalto finale su Gaza. Una furia violentissima, disumana e surreale si abbatte su Gaza City dove si è contato un bombardamento ogni cento secondi. Carri armati ed elicotteri bruciano quel che resta della città, trasformando macerie in polvere e sterminando la popolazione sul loro passaggio. Uomini, donne e bambini, senza nessuna pietà e con la dichiarazione del ministro della difesa Katz che confessa che Gaza sta bruciando e che non hanno nessuna intenzione di tornare indietro. Uno sterminio con un fuoco potentissimo sotto gli occhi di tutti e, come vediamo da due anni, nell’indifferenza sempre più tangibile dei più. Un assalto finale che inizia mentre arriva l’accusa di genocidio da parte della Commissione d’inchiesta ONU. Un genocidio atroce che condanniamo e al quale occorre mettere immediatamente fine. Nel fuoco della Palestina, brucia anche la nostra la credibilità, quella di chi resta in silenzio. A pochi giorni dalla manifestazione di...