Ballottaggi, vince il centrodestra
Come ha commentato Matteo Renzi poco dopo l’una di notte, quando ormai quasi ovunque i risultati erano chiari, “poteva andare meglio” per il centrosinistra. Invece la vera vittoria è stata per il centrodestra che ha conquistato 15 Comuni capoluogo. Alessandria è andata a Gianfranco Cuttica Di Revigliasco, Asti a Maurizio Rasero, Como a Mario Landriscina, Lodi a Sara Casanova, Monza a Dario Allevi, Verona a Federico Sboarina, Gorizia a Rodolfo Ziberna, La Spezia a Pierluigi Peracchini, Piacenza a Patrizia Barbieri, Pistoia ad Alessandro Tomasi, Rieti ad Antonio Cicchetti, Catanzaro a Sergio Abramo, Oristano ad Andrea Lutzu. E riesce a strappare al centrosinistra sia Genova, dove ha vinto Marco Bucci, che L’Aquila, dove Pierluigi Biondi che ha ribaltato ogni pronostico e ha avuto la meglio sul candidato di centrosinistra Americo Di Benedetto. Al centrodestra era andato anche Frosinone, già conquistato al primo turno con il candidato Nicola Ottaviani.
Al centrosinistra vanno cinque Comuni capoluogo che si aggiungono a Palermo e Cuneo dove la vittoria è arrivata al primo turno: a Padova vince Sergio Giordani, a Taranto Rinaldo Melucci, a Lecce Carlo Maria Salvemini, a Lucca si riconferma il sindaco uscente Alessandro Tambellini.
E la Toscana, pur tenendo Lucca, viene sconfitta non solo a Pistoia, ma anche a Carrara (Massa Carrara). Nella città sempre guidata dal centrosinistra o dalla sinistra, ora sceglie per la prima volta di cambiare amministrazione e scegliere il candidato cinquestelle Francesco De Pasquale con oltre il 65% dei voti, battendo così il candidato pd Andrea Zanetti.
I cinquestelle si aggiudicano Carrara, ma perdono l’importantissima Parma dove viene riconfermato l’ex M5s Federico Pizzarotti che ha avuto la meglio anche presentandosi con una lista civica. Stessa sorte per il Pd con Jacopo Massaro che è stato riconfermato a Belluno sostenuto da tre liste civiche.
Particolare il caso di Trapani: il Comune sarà commissariato. Nell’unico capoluogo di provincia siciliano in cui ieri si teneva il turno di ballottaggio, si è presentato solo il candidato del Pd Piero Savona, dato che il vincitore di due settimane fa, Girolamo Fazio, si è ritirato. Savona per vincere avrebbe dovuto superare il doppio quorum: il 50% degli aventi diritto e il 25%delle preferenze. Ma si è recato alle urne soltanto il 26,75% degli aventi diritto; a votare solo 16.055 elettori, dopo una campagna a favore dell’astensionismo, che ha trovato in Beppe Grillo uno dei maggiori testimonial. Nella città siciliana consiglio e Comune vengono così commissariati in attesa di nuove elezioni nel 2018.
“Ci sono sconfitte che bruciano, come quelle dell’Aquila e Genova, vittorie importanti come Taranto, Lecce e Padova. È comunque un voto amministrativo parziale con un’alta percentuale di astenuti. Al primo turno il M5S è rimasto fuori e il centrosinistra ha avuto un leggero calo. Il centrodestra invece si riprende, ma a trazione leghista”, ha commentato Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria Pd in un’intervista al Messaggero. Secondo Guerini “c’è un elettorato di centrodestra a forte guida leghista con forti sovrapposizioni grilline come si è visto in questi giorni sul tema dell’immigrazione e dello ius soli. Si sta coagulando un blocco di destra sovranista dove il Pd è l’unico argine. Questo è il vero pericolo da considerare”.
“Le divisioni ci hanno danneggiato – ha commentato il responsabile dell’organizzazione dem Andrea Rossi in un’intervista alla Repubblica – Una parte del nostro elettorato si è rifugiata anche nell’astensione. Il dato dell’astensione è molto significativo anche se è un po’ tipico dei ballottaggi”.
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