Newsletter del 27 gennaio del Segretario provinciale Pietro Virtuani.
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Care democratiche, cari democratici,
oggi è la Giornata della Memoria. Trovare le parole per ricordare l'enorme tragedia dei campi di sterminio è sempre molto difficile, per la grandezza della tragedia, perché va oltre l'umana comprensione; tuttavia è fondamentale ricordare, perché non si ripeta, mai, da nessuna parte del mondo.
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Ieri si è svolta la prima seduta del Consiglio provinciale. Nel nostro intervento, oltre ai saluti ai nuovi consiglieri, è stato importante puntualizzare il senso del nostro impegno nella Provincia. Per descriverlo, abbiamo usato due qualità che i bravi amministratori locali e i bravi politici hanno: da un lato, avere un orizzonte di prospettiva verso il quale condurre la propria comunità; dall'altro, un sano pragmatismo nell'affrontare i problemi. Avere ideali e la capacità di concretizzarli in piccole e grandi azioni, passo dopo passo.
Allora come è vero che anche in un ente di secondo livello esistono politiche differenti, è altrettanto vero che non è quella la sede della dialettica politica che conosciamo nei consigli comunali o nelle altre assemblee elettive di primo livello; e quindi, da parte nostra c'è la volontà di usare il Consiglio provinciale come luogo di confronto soprattutto operativo, un luogo di lavoro, nel quale trovare soluzioni efficaci per i problemi che incontriamo.
Questa settimana è arrivata finalmente la sentenza della consulta sull'Italicum; la sentenza ha cancellato il ballottaggio e ha modificato il sistema delle candidature multiple, ma ha ritenuto legittimi i capilista bloccati e l'esistenza del premio di maggioranza del 55% dei seggi per chi supera il 40%. Troviamo esagerato e fuori luogo sia l'atteggiamento di chi ritiene che la legge sia stata fatta a pezzi, sia chi ritiene che sia stata in massima parte salvata. L'Italicum aveva chiaramente nel ballottaggio una delle sue peculiarità, che portava con sé una conseguenza apprezzabile (ridurre fortemente il rischio di fare le cosiddette larghe intese) e una più controversa, cioè il forte effetto distorsivo sul voto al primo turno.
La legge elettorale è in funzione anche così, ma credo sia importante che il PD si attivi subito per una nuova legge elettorale la più omogenea possibile tra le due camere; e credo sia ugualmente importante che finché siamo al governo, si lavori pancia a terra per affrontare le emergenze del nostro paese (tanto il terremoto, quando la crisi sociale) e per valorizzare il tanto di buono che anche in questa situazione difficile riusciamo a ottenere. Non dare l'idea di occuparci soltanto di legge elettorale, non dare l'impressione che sia un governo solo per tirare la fine della legislatura, ma utilizzare tutti gli strumenti che la politica, il Governo e il Parlamento offrono per portare avanti le nostre idee e i nostri valori.
Idee e valori tra i quali c'è anche il garantismo. Questa settimana ha visto la sindaca di Roma raggiunta da un avviso di garanzia; secondo le regole e i valori che il suo movimento politico e lei stessa ha fino a poco tempo fa urlato, l'avviso di garanzia dovrebbe comportare le dimissioni.
Bene ha fatto invece Matteo Renzi a ricordare la presunzione di innocenza, e a ribadire che se loro sbagliano non dobbiamo sbagliare anche noi. Ma ancora una volta si conferma l'ipocrisia e la strumentalità di uno dei cavalli di battaglia grillini (l'intransigenza verso qualsiasi tipo di indagine riguardo esponenti politici) e quindi il cinismo e la mancanza di coerenza degli stessi.
Sabato e domenica a Rimini si svolge l'assemblea nazionale degli amministratori del Partito Democratico. Sono molti i nostri amministratori che parteciperanno; li ringrazio per la disponibilità e per la volontà in quella sede tanto di condividere le nostre buone pratiche quanto di ascoltare e fare rete con le altrui.
oggi è la Giornata della Memoria. Trovare le parole per ricordare l'enorme tragedia dei campi di sterminio è sempre molto difficile, per la grandezza della tragedia, perché va oltre l'umana comprensione; tuttavia è fondamentale ricordare, perché non si ripeta, mai, da nessuna parte del mondo.
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Ieri si è svolta la prima seduta del Consiglio provinciale. Nel nostro intervento, oltre ai saluti ai nuovi consiglieri, è stato importante puntualizzare il senso del nostro impegno nella Provincia. Per descriverlo, abbiamo usato due qualità che i bravi amministratori locali e i bravi politici hanno: da un lato, avere un orizzonte di prospettiva verso il quale condurre la propria comunità; dall'altro, un sano pragmatismo nell'affrontare i problemi. Avere ideali e la capacità di concretizzarli in piccole e grandi azioni, passo dopo passo.
Allora come è vero che anche in un ente di secondo livello esistono politiche differenti, è altrettanto vero che non è quella la sede della dialettica politica che conosciamo nei consigli comunali o nelle altre assemblee elettive di primo livello; e quindi, da parte nostra c'è la volontà di usare il Consiglio provinciale come luogo di confronto soprattutto operativo, un luogo di lavoro, nel quale trovare soluzioni efficaci per i problemi che incontriamo.
Questa settimana è arrivata finalmente la sentenza della consulta sull'Italicum; la sentenza ha cancellato il ballottaggio e ha modificato il sistema delle candidature multiple, ma ha ritenuto legittimi i capilista bloccati e l'esistenza del premio di maggioranza del 55% dei seggi per chi supera il 40%. Troviamo esagerato e fuori luogo sia l'atteggiamento di chi ritiene che la legge sia stata fatta a pezzi, sia chi ritiene che sia stata in massima parte salvata. L'Italicum aveva chiaramente nel ballottaggio una delle sue peculiarità, che portava con sé una conseguenza apprezzabile (ridurre fortemente il rischio di fare le cosiddette larghe intese) e una più controversa, cioè il forte effetto distorsivo sul voto al primo turno.
La legge elettorale è in funzione anche così, ma credo sia importante che il PD si attivi subito per una nuova legge elettorale la più omogenea possibile tra le due camere; e credo sia ugualmente importante che finché siamo al governo, si lavori pancia a terra per affrontare le emergenze del nostro paese (tanto il terremoto, quando la crisi sociale) e per valorizzare il tanto di buono che anche in questa situazione difficile riusciamo a ottenere. Non dare l'idea di occuparci soltanto di legge elettorale, non dare l'impressione che sia un governo solo per tirare la fine della legislatura, ma utilizzare tutti gli strumenti che la politica, il Governo e il Parlamento offrono per portare avanti le nostre idee e i nostri valori.
Idee e valori tra i quali c'è anche il garantismo. Questa settimana ha visto la sindaca di Roma raggiunta da un avviso di garanzia; secondo le regole e i valori che il suo movimento politico e lei stessa ha fino a poco tempo fa urlato, l'avviso di garanzia dovrebbe comportare le dimissioni.
Bene ha fatto invece Matteo Renzi a ricordare la presunzione di innocenza, e a ribadire che se loro sbagliano non dobbiamo sbagliare anche noi. Ma ancora una volta si conferma l'ipocrisia e la strumentalità di uno dei cavalli di battaglia grillini (l'intransigenza verso qualsiasi tipo di indagine riguardo esponenti politici) e quindi il cinismo e la mancanza di coerenza degli stessi.
Sabato e domenica a Rimini si svolge l'assemblea nazionale degli amministratori del Partito Democratico. Sono molti i nostri amministratori che parteciperanno; li ringrazio per la disponibilità e per la volontà in quella sede tanto di condividere le nostre buone pratiche quanto di ascoltare e fare rete con le altrui.
Pietro Virtuani