Priorità del Governo: l’emergenza terremoto, avanti ‘Casa Italia’ Gentiloni chiede la fiducia alla Camera


“Chi come me è sempre stato animato da passione politica non si ritrova nella degenerazione di questa passione. La politica, il Parlamento, sono il luogo del confronto dialettico, non dell’odio o della post verità. Chi rappresenta i cittadini deve diffondere sicurezza, non paure. Su questo è impegnato il Governo e anche su questo chiede alla Camera la sua fiducia”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, illustrando all’Assemblea della Camera le linee programmatiche dell’Esecutivo in occasione della richiesta della fiducia, accordata nel pomeriggio dalla Camera con 368 voti a favore e 105 contrari. 
Priorità  del nuovo Governo sarà l’emergenza terremoto. “Spetta a me indicare le priorità del governo – ha ribadito –  e la prima è senz’altro l’intervento nelle zone colpite dal terremoto.
Abbiamo avuto una risposta straordinaria ma siamo ancora in emergenza e dalla qualità della ricostruzione dipende la qualità del futuro di una parte rilevante del territorio dell’Italia centrale e da questi passi che faremo dipende anche la forza che avremo nel programma a lungo termine su Casa Italia, che interviene sugli elementi più profondi dei danni che vengono provocati dagli eventi sismici nel Paese”.
L’Italia ha un’economia forte che non è aperta a scorribande. Un’economia forte che ha smentito chiaramente le prospettive di apocalisse ipotizzate in caso di vittoria di una o di un’altra parte.
Il Governo sosterrà la ripresa che gradualmente, troppo lentamente, si sta manifestando nel nostro Paese. Accompagneremo la ripresa con le infrastrutture e con il piano Industria 4.0“.
L’impegno del Governo sarà importante sul piano sociale, per completare la riforma del lavoro e le procedure sulle norme per l’anticipo pensionistico.
Non vogliamo rinunciare a una società aperta e digitale e proprio questo dobbiamo difendere quei ceti che da queste dinamiche si sentono penalizzati e addirittura sconfitti: la parte più disagiata della nostra classe media, i problemi del lavoro dipendente e delle partite Iva, deve essere al centro dei nostri sforzi per far ripartire la nostra economia”.
“E poi – ha sottolineato – dobbiamo fare molto di più sul Mezzogiorno. La decisione di un ministero che si occupi della coesione territoriale e del Mezzogiorno non deve far pensare a vecchie logiche del passato. Al contrario, abbiamo fatto molte cose per il Sud, ma credo sia insufficiente la consapevolezza che dal Sud può venire la spinta più forte alla nostra economia“.
“Anche sul piano dei diritti molto è stato fatto”, ha aggiunto, ma altri passi avanti possono essere realizzati”.
Parlando di Europa il premier ha ribadito che sui migranti al Consiglio europeo l’Italia avrà una posizione molto netta nel sostenere quelle che sono le nostre ragioni. Perchè ancora una volta non è accettabile, e ancor meno lo sarebbe nel quadro di un’ipotetica riforma del regolamento di Dublino che passi un principio di un’Europa troppo severa su alcuni aspetti delle politiche di austerity, e troppo tollerante nei confronti di paesi che non accettano di assumere responsabilità comuni sui temi dell’immigrazione”.
Il Governo è pronto ad intervenire per garantire la stabilità degli istituti bancari: “Affronteremo i problemi del sistema bancario – ha aggiunto Gentiloni – che è però un sistema solido che sta contribuendo a sostenere la ripresa. Ci sono casi specifici che, anche per comportamenti inadeguati di alcuni amministratori, richiedono un rafforzamento patrimoniale e per i quali si punta ad un rafforzamento attraverso il ricorso al mercato”.
Gentiloni ha concluso: “Le consultazioni hanno evidenziato l’impossibilità di una convergenza generale nel sostegno a questo Governo di responsabilità, che pure era stata invocata, ne abbiamo preso atto procedendo nel quadro della maggioranza, anche se ci auguriamo che possano maturare apporti e convergenze più larghe su singoli provvedimenti“.

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