Quale Sanità in Lombardia?
Molto partecipato e ricco di riflessioni è stato l'incontro
sulla riforma della sanità lombarda che si è tenuto a Brugherio, sabato 16
gennaio, in sala consiliare.,
E' stato il primo di altri appuntamenti che il PD locale dedicherà
nel corrente anno a vari temi, quali l'immigrazione, l'istruzione e la cultura,
le riforme istituzionali.
Abbiamo iniziato con questo tema perchè:
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di una buona sanità ne abbiamo bisogno tutti,
dalla nascita in poi, sia a livello preventivo che di cura e mantenimento
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la giunta Maroni ha appena varato una riforma,
dopo quasi 20 anni dalla precedente e pensiamo sia utile che i cittadini
sappiano cosa cambierà per loro e soprattutto se saranno cambiamenti
migliorativi.
L'incontro è stato coordinato da Melina Martello, presidente
del consiglio comunale e, alla presenza del segretario cittadino Carlo Livorno
e del segretario provinciale Pietro Virtuani, i consiglieri regionali Laura
Barzaghi ed Enrico Brambilla hanno
descritto luci ed ombre della riforma illustrando al pubblico anche quanto
ancora ci sia da fare per giungere alla
sua completa definizione.
Rispetto all'iniziale proposta di Maroni, molto è stato
cambiato proprio grazie ai contributi dei nostri consiglieri PD e di altre
forze di minoranza.
Sette dei dieci punti proposti dal Pd sono stati inseriti
nella riforma, ossia:
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la rimodulazione dei ticket sanitari sulla base
del reddito personale
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la nomina dei manager sanitari attraverso una
selezione effettuata da una commissione esterna, sulla base dei meriti
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la nomina di un'agenzia di controllo nominata
dalle minoranze per verificare l'appropriatezza delle cure
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la remunerazione degli ospedali secondo la
valutazione di una serie di elementi tra cui l'adesione a parametri che
misurino le performance, i tempi di attesa e la qualità delle prestazioni
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la drastica riduzione delle funzioni non
tariffate e quindi dei rimborsi a forfait
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l'aumento delle procedure on line sia per le
prenotazioni di visite ed esami che per la lettura dei referti
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il mantenimento dei distretti sociosanitari,
quali luogo privilegiato attraverso cui i comuni possano esercitare il loro
potere di indirizzo e controllo.
Nonostante questi risultati rimangono, però, diverse
criticità.
E' una riforma, infatti, che si occupa principalmente della
governance, degli aspetti organizzativi, e rimanda a successivi provvedimenti
la definizione degli interventi specifici da realizzare.
Inoltre, ridimensiona notevolmente il ruolo dei comuni e
dunque la possibilità per i Sindaci di fornire contributi concreti per il
miglioramento dei servizi sanitari e per
la tutela della salute dei propri cittadini.
La suddivisione tra ATS (Agenzia di Tutela della Salute) e
ASST (Azienda Socio Sanitaria Territoriale) rischia di frammentare e complicare
le decisioni che riguardano il mantenimento e l'implementazione dei servizi e
dei poliambulatori sul territorio.
Non è chiaro, infine, quante saranno le risorse che si
vorranno investire per la riduzione dei tempi di attesa, per gli investimenti
nel campo della prevenzione, per gli interventi nell'ambito della salute
mentale ecc.
Il 2016 sarà un anno di lavoro molto intenso in quanto si
dovranno affrontare questi nodi e il PD dovrà essere in prima linea nel
tentativo di favorire una migliore definizione del disegno complessivo della
riforma.