In risposta alle affermazioni del Signor Pirola



Nella comunicazione, i fatti e la lingua italiana giocano un ruolo molto spesso marginale, e lo sappiamo bene. Ma ciò non ci impedisce di voler dare alcune precisazioni, in merito a quanto affermato dal Signor Massimo Pirola, candidato non eletto alle ultime elezioni in una lista che sosteneva Roberto Assi, su quanto avvenuto nell'ultimo consiglio comunale, il giorno dopo nel suo profilo di facebook.

Sebbene non abbiamo molto chiaro cosa intenda dire con "la maggioranza ha rischiato di non avere il numero legale grazie alla responsabilità delle minoranza", vogliamo comunque rassicurarlo: nonostante l'uscita dall'aula di Carlo Livorno e Ambrogio Teruzzi, consiglieri del Partito Democratico coinvolti direttamente nella discussione sul riscatto dei diritti di superficie (al pari di Andrea Monachino, M5S, e Carlo Nava, Uno Sguardo Oltre), e l'uscita contemporanea di Peter Sacramento per problemi familiari, il numero legale era garantito dai 12 consiglieri rimasti alla maggioranza.

A tal proposito è bene ricordare che, sebbene forse nello Statuto del Comune di Brugherio la formulazione sia ambigua, e forse non sia molto chiaro se il Sindaco vada conteggiato o meno nel calcolo del numero legale, esiste una sentenza del TAR (riportata qua sotto), che spiega che il Sindaco non va messo nel conto, pertanto il numero legale del Consiglio Comunale di Brugherio è di 12 consiglieri, quanti erano presenti in quel momento nelle file della maggioranza, più il Sindaco appunto, che però non concorre a definire l'entità del numero legale.



Inoltre, aggiungiamo, l'uscita di due nostri consiglieri dall'aula, in rispetto per la doverosa trasparenza e autonomia del Consiglio, non è lontanamente paragonabile alle assenze della precedente maggioranza che facevano, in quei casi veramente e non solo nelle fantasie dei social network, mancare il numero legale all'amministrazione di Ronchi. 
Qua è stata un uscita per dovere di trasparenza (che comunque non ha pregiudicato l'autonomia della maggioranza), là una scelta politica, che ha bloccato la città per tre anni.


Infine, quanto all'affermazione che a uscire fossero "i consiglieri della XXV aprile", nessuno dei due consiglieri del PD ha la casa costruita con quella cooperativa; in ogni caso, Carlo Livorno e Ambrogio Teruzzi sono consiglieri del gruppo del Partito Democratico, e nient'altro.

Speriamo che in futuro chi ritiene di avere un ruolo politico in città eviti queste imprecisioni, per continuare sulla strada del rapporto costruttivo avuto in questi primi Consigli Comunali.


Alla fine, come si è visto, di vero c'era solo la data del Consiglio Comunale!



Pietro Virtuani
Segretario del Partito Democratico di Brugherio

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