La "Notte Bianca" al tempo della crisi


Nel post che trovate qui sotto abbiamo parlato diffusamente della Notte Bianca che si svolgerà domani sera.
Quest'oggi tra le altra cose sono stati pubblicati i dati ISTAT relativi al 2012, dove si evince che i consumi medi mensili sono calati a 2.419 euro. La spesa per gli alimenti è passata da 477 a 468 euro.  Tracollo per abbigliamento e calzature.


Leggiamo dal quotidiano La Repubblica.

La crisi fa stringere la cinghia agli italiani, che riducono le spese generali e cercano di risparmiare anche sul cibo, mettendo in campo degli accorgimenti che permettano di contenere i costi, anche a scapito della qualità e della quantità degli alimenti. 


Ma se nel complesso la spesa alimentare non risente di drastici contraccolpi, in un clima generale di contrazione delle spese che registra il peggior tonfo dal 1997 sono soprattutto i comparti dell'abbigliamento e delle calzature a risentire del periodo di austerity per le famiglie. Scende inevitabilmente anche la quota del proprio portafoglio che gli italiani dedicano alla cultura, al cinema e allo svago. Sono alcuni dei rilievi che emergono dai dati dell'Istat sui consumi delle famiglie durante lo scorso anno, quando la spesa media delle famiglie ha registrato appunto il peggior calo dal 1997, inizio delle serie storiche dell'Istituto di statistica, a 2.419 euro (-2,8% sul 2011).

L'Istat specifica sul punto che - tenuto conto dell'errore campionario e della dinamica dell'inflazione (+3%) - "la spesa risulta in calo anche in termini reali". La metà delle famiglie italiane - a dire il vero - spende meno di 2.078 euro al mese, se si considera che è questo il livello "mediano" di spesa, cioè la soglia che divide esattamente in due il campione delle famiglie residenti. Come spiega l'Istituto di statistica, questo valore è identico a quello del 2011 "a causa della più marcata diminuzione della spesa tra famiglie con livelli  
di spesa elevati". Anche i più ricchi - si potrebbe semplificare - tagliano: le famiglie con i livelli di spesa maggiori hanno ridotto gli acquisti mensili del 5,7% (3.280 euro al mese a fronte dei 3.477 del 2011).


La notte bianca e la pubblicazione dei dati ISTAT, che fotografano una situazione drammatica, sono direttamente collegati.

Molta come abbiamo visto in questo periodo, la sfiducia, la disillusione verso un sistema che sembra non funzionare. La comunità può quindi assorbire un po’ di questo disagio. 

Una festa di certo non fa miracoli ma può funzionare per sfogare tensioni, frustrazioni, rabbia e soprattutto a non farci sentire soli ma parte integrante di una città.

DoppiaM

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