Mi ricordo di te
Bersani ha incontrato i lavoratori del Consorzio Rebus che nel carcere di Padova gestisce le cooperative di lavoro Giotto (occupa 120 detenuti e realizza biciclette, assemblaggio valige e chiavette USB ) e la cooperativa Work in progress che si occupa di ristorazione e del laboratorio di pasticceria, rinomato per il suo panettone e che impiega sempre i detenuti del carcere.
Sulle misure alternative e sulla possibilità di risolvere il problema del sovraffollamento, Bersani ha aggiunto: "C'è anche la possibilità di depenalizzare alcuni reati, e questo deve consentire nel carcere - ha proseguito - percorsi che siano più seri, più civili, normali. Percorsi che consentano davvero un reinserimento".
Nell'auditorium del Due Palazzi, il leader del centrosinistra ha ascoltato il racconto di alcuni detenuti. Il passaggio da una vita sbandata alla luce di una professione acquisita nel periodo di detenzione.
Nel percorso di detenzione carceraria quando c'è formazione e lavoro la percentuale di recidiva diminuisce, sono i numeri a dirlo. Per questo è necessario "rendere le carceri meno affollate" attraverso l'introduzione di pene alternative.
Bersani ha avuto alcuni momenti di commozione ascoltando una lettera indirizzatagli da uno dei detenuto che, infine, gli ha rivolto una preghiera: "Aspettiamo un fine pena certo, non dimenticarti di noi onorevole".
Un altro detenuto ha invece concluso la sua vicenda drammatica con una battuta un stile bersanese che ha strappato una risata al Segretario: "Onorevole anche noi non siamo qui a smacchiare i giaguari".