Ma quando si vota per le elezioni comunali a Brugherio?


Ma quando si vota a Brugherio?

E' una domanda che ci sentiamo rivolgere spesso, in queste settimane. In effetti il percorso che ci porterà alla scelta del nuovo Sindaco di Brugherio non è ancora ben chiaro.

Sappiamo per certo che il 17/18 o il 24/25 febbraio si terranno le elezioni politiche e le elezioni regionali. La data sarà definita molto probabilmente alla fine di questa settimana, quando dovrebbero arrivare le dimissioni del Governo Monti e lo scioglimento anticipato delle Camere da parte del Presidente Napolitano.

Proprio questo scioglimento anticipato, rispetto all'ipotesi di aprile, rende poco chiaro il percorso del voto amministrativo.

Per legge, infatti, le elezioni amministrative si tengono in una data tra il 15 aprile ed il 15 giugno; per anticipare la data ad aprile servirebbe un decreto legge, che al momento non è stato pensato o predisposto.

Anzi, ieri il Governo ha stabilito alcune nuove regole in un decreto legge, sul numero di firme ed altri adempimenti, solo pensando al voto politico e regionale. Non si è discusso di voto amministrativo.

Resta, quindi, ad oggi, l'incertezza sulla data per la scelta del Sindaco.

Di sicuro, però, ci saranno due novità.

Di una abbiamo già parlato qui: l'obbligo di presentare liste che vedano la presenza di almeno un terzo di donne, altrimenti le liste non saranno giudicate valide e non si potrà partecipare alla competizione elettorale.

La seconda novità sta nella legge sulla riduzione dei costi della politica, approvata la scorsa settimana, e riguarda alcuni aspetti di trasparenza.

La nuova legge prevede infatti l'obbligo di pubblicare annualmente, all'inizio e alla fine del mandato, sul sito del Comune lo stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche elettive e di governo di loro competenza. Vanno pubblicati, secondo la legge, "i dati di reddito e di patrimonio con particolare riferimento ai redditi annualmente dichiarati; i beni immobili e mobili registrati posseduti; le partecipazioni in società quotate e non quotate; la consistenza degli investimenti in titoli obbligazionari, titoli di Stato, o in altre utilità finanziarie detenute anche tramite fondi di investimento, sicav o intestazioni fiduciarie".

Chi non pubblica i dati potrà ricevere, sempre secondo la legge, una sanzione amministrativa da 2.000 a 20.000 euro.

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