L'Unicef: «Cittadinanza onoraria per i bambini stranieri nati in Italia»
L’Unicef ha fatto in questi giorni una proposta ai comuni italiania proposito della cittadinanza per i bambini che nascono in Italia da cittadini stranieri e dello jus soli
Ce lo racconta il Corriere della Sera
Il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi rilancia l'impegno del governo per il riconoscimento del cosiddetto ius soli, ovvero la possibilità di acquisire la cittadinanza del nostro Paese per il semplice fatto di essere nati sul territorio italiano. Un diritto che altri stati già riconoscono ma che l'Italia ancora non concede. Motivo questo che spinge l'Unicef a prendere posizione e a lanciare una campagna massiccia per far sì che Comuni e altri enti riconoscano fin da subito quantomeno una cittadinanza onoraria ai bambini nati entro i confini italiani da cittadini di altre nazionalità.
COMUNI IN PRIMA FILA - L'iniziativa, che gode dell'apprezzamento del presidente Napolitano, viene lanciata in vista della Giornata nazionale dell'infanzia e dell'adolescenza, che si celebra il 20 novembre, lo stesso giorno dell'anniversario della firma della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia. Tutti i comuni italiani sono stati invitati a partecipare, ma solamente 61 ad oggi hanno istituzionalizzato la procedura di concessione del riconoscimento - che è simbolico ma che porta con sé un forte valore di indirizzo - e tra questi pochissime sono città capoluogo. Altri 106 enti hanno però assicurato all'Unicef che emaneranno delibere analoghe nelle prossime settimane. Troppo pochi, in ogni caso, meno di 170, su un totale di circa 8 mila. L'Unicef tuttavia non demorde e parla di adesione straordinaria, dopo anni di assoluta indifferenza. E per sottolineare l'importanza di una sensibilizzazione capillare sul tema lancia la campagna «Io come tu - Tutti uguali di fronte alla vita, tutti uguali di fronte alla legge».
«DIRITTI NEGATI» - «Quasi un milione di minorenni di origine straniera vive in Italia e di questi più di 500 mila sono nati nel nostro Paese - sottolinea Giacomo Guerrera, presidente dell'Unicef Italia -. Per questo motivo abbiamo deciso di richiamare l'attenzione sull'uguaglianza dei diritti di tutti i minorenni e la non discriminazione dei bambini e degli adolescenti di origine straniera che sono tra noi». Il governo, dal canto suo, sembra non volersi tirare indietro, anche se una nuova legge non sembra ancora alle viste: «Gli stranieri non sono un problema umanitario ma sono un aiuto per la crescita - ha evidenziato ancora il ministro Riccardi, presente al lancio della campagna -. Questo non dipende dal governo ma dal parlamento, la palla quindi passa alla prossima legislatura».
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