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La risoluzione che condanna le mutilazioni genitali femminili

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L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che condanna le mutilazioni genitali femminili. Ce lo racconta Il Post Il provvedimento è arrivato dopo una lunga campagna da parte di alcune organizzazioni non governative e di agenzie della Nazioni Unite perché si condannasse apertamente la pratica, diffusa soprattutto in alcuni paesi africani. La risoluzione è stata adottata all’unanimità o più precisamente senza che si procedesse a una votazione formale, il meccanismo con cui vengono approvate le decisioni in cui si è raggiunto un ampio accordo tra i delegati. Tra due anni l’Assemblea esaminerà un rapporto in cui si saranno registrati i progressi nel campo. La risoluzione era stata sottoscritta da due terzi dei paesi membri dell’Assemblea, tra cui il gruppo degli stati africani. Condanna la pratica delle mutilazioni genitali femminili e riconosce che è una violazione dei diritti umani, oltre a essere dannosa per la salute delle donne e delle

La Giornata mondiale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza

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Oggi si celebra la Giornata mondiale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, nel 21° anniversario della approvazione della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza , il trattato sui diritti umani più ratificato nella storia della comunità internazionale e il più importante strumento giuridico di enunciazione e tutela dei diritti di ogni bambino e bambina, ragazzo e ragazza. Il post  dedica un approfondimento: - la Giornata mondiale dell’infanzia è festeggiata oggi da Google con un doodle . Al posto del classico logo della società, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un disegno che mostra alcuni ragazzini intrattenuti da un adulto, per ricordare i 23 anni della approvazione della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia. Il 20 novembre del 1989 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York approvò il primo trattato giuridicamente vincolante che afferma i diritti di tutti i bambini. In Italia il provvedim

L'Unicef: «Cittadinanza onoraria per i bambini stranieri nati in Italia»

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L’Unicef ha fatto in questi giorni una proposta ai comuni italiania proposito della cittadinanza per i bambini che nascono in Italia da cittadini stranieri e dello jus soli Ce lo racconta il Corriere della Sera «L'impegno per la cittadinanza italiana ai bimbi stranieri non deve cadere. Questi bambini sono figli della nostra terra anche se ci portano un'origine e una storia differenti ma ci arricchiscono e con loro costruiremo un grande futuro» . Il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi rilancia l'impegno del governo per il riconoscimento del cosiddetto ius soli, ovvero la possibilità di acquisire la cittadinanza del nostro Paese per il semplice fatto di essere nati sul territorio italiano . Un diritto che altri stati già riconoscono ma che l'Italia ancora non concede . Motivo questo che spinge l'Unicef a prendere posizione e a lanciare una campagna massiccia per far sì che Comuni e altri enti riconoscano fin da subito quantomeno una cittadinanza

“Chi nasce in Italia è italiano”

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Io come tu   è la campagna promossa dall'UNICEF Italia per ribadire il diritto alla non discriminazione dei bambini e degli adolescenti di origine straniera che vivono, studiano e crescono in Italia. Io come Tu promuove il dialogo sui diritti di cittadinanza. Tutti uguali davanti alla vita, tutti uguali di fronte alle leggi! A tal proposito in una lettera il segretario del PD,   Pier Luigi Bersani , ha scritto al presidente di UNICEF in risposta alla richiesta, rivolta a tutti i partiti politici, di lavorare per cercare una soluzione condivisa per la riforma della legge sulla cittadinanza per i minori. Scrive Bersani: “Crediamo che una riforma della legge sulla cittadinanza italiana ai figli di immigrati nati e cresciuti in Italia, basata sullo Ius Soli, sia oggi urgente e prioritaria.  Non possiamo lasciare un’intera generazione di figli di questo Paese orfani di una chiara carta d’identità, una generazione di italiani di fatto ma stranieri per legge”.   Prosegue il Segret