Un'altra Europa è possibile


E' stata una  settimana di incontri all'insegna degli accordi Ue e del futuro dell’Europa  per il Segretario del PD, Pier Luigi Bersani che ha incontrato nella sede del Partito Democratico, il cancelliere austriaco Werner Feymann in occasione della sua visita a Roma, Sigmar Gabriel, leader del Partito socialdemocratico tedesco per annunciare  una piattaforma comune dei progressisti in Europa (l'abbiamo raccontato qui) e infine giovedi il presidente francese, Francois Hollande.

"E' stato molto amichevole. Non è la prima volta che ci vediamo, ma questa volta l'ho chiamato signor presidente ed è stata una grandissima soddisfazione"  ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, al termine di un incontro all'Eliseo con il Capo dello Stato della Francia. 

"Un'altra Europa è possibile", ha aggiunto Bersa
ni sottolineando che nel Vecchio continente c'è "la possibilità di una piattaforma che vede una convergenza larga e precisa dei partiti progressisti e dei governi che si ispirano alle forze progressiste". Tutto ciò, ha proseguito il leader del Pd "per avere un'Unione europea che insieme al rigore metta un po' di lavoro. Il meccanismo austerità-recessione-austerità - ha avvertito - sta mettendo in difficoltà tutta l'Europa". 

Per Bersani questo "è ormai recepito grandissimamente. Semmai il problema è che le risposte non sono così veloci come è veloce la crisi". Nel corso dell'incontro con Hollande all'Eliseo 'la cosa che abbiamo sottolineato entrambi è che non abbiamo molto tempo", ha aggiunto ancora il segretario del Pd, aggiungendo: "Le proposte ci sono, la piattaforma pure, e quindi le decisioni devono essere più rapide. Non si può essere trattenuti dalle diverse situazioni nazionali, opinioni pubbliche, elezioni... Bisogna arrivare a qualche decisione. Questa e' nettamente la mia opinione, considerando in particolare il caso dell'Italia che e' molto problematico".

Bersani ha quindi aggiunto che con Hollande "abbiamo una visione comune: lanciare un grande progetto europeo sul piano politico e culturale. C'è l'esigenza di un orizzonte europeo che non può essere ritenuto utopia, perché l'alternativa è un disastro". 

"Questo - ha concluso - deve essere fatto a partire dai Paesi dell'Euro-zona  che devono rilanciare un orizzonte europeo di maggior integrazione, disciplina, ma anche di politiche economiche e fiscali".

DoppiaM

Post popolari in questo blog

La maggioranza che non c'è

Al via il tesseramento 2024